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Perchè Filcams/Cgil non ha sottoscritto l’ipotesi di accordo del Ccnl commercio


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La Filcams/Cgil non ha sottoscritto l’ipotesi di accordo del CCNL del commercio in quanto una parte dei contenuti non ci convincono. Ci riferiamo
al lavoro domenicale e all’orario di lavoro degli apprendisti.


Sul lavoro domenicale il testo sottoscritto da Fisascat e Uiltucs va nella direzione contraria a quanto richiesto in piattaforma, perché introduce il lavoro domenicale come orario di lavoro normale e obbligatorio aumentandolo a 26 giorni tra domeniche e festività.
E’ vero che per i lavoratori che hanno il riposo in un giorno diverso dalla domenica si definisce un percorso al termine del quale otterranno una
maggiorazione del 30%, che però sarà “onnicomprensiva” e “non cumulabile”.
Questo risultato si ottiene con una norma del CCNL, sottraendo quindi la materia alla più consona contrattazione di secondo livello, dove è possibile coniugare la necessità del lavoro e delle aperture domenicali con la disponibilità dei lavoratori, negoziando il tema che è il cuore della contrattazione di secondo livello, cioè l’organizzazione del lavoro. In questo modo si contraddice anche quanto sottoscritto unitariamente da Cgil, Cisl e Uil nella piattaforma unitaria sulla riforma del modello
contrattuale, che si sta discutendo con le controparti e con il Governo, nella quale si indica la necessità di sostenere la diffusione qualitativa e
quantitativa del secondo livello di contrattazione.

Sugli apprendisti il testo sottoscritto da Fisascat e Uiltucs prevede che, fatte salve le ex festività, i nuovi apprendisti non godano dei permessi retribuiti per i primi due anni, maturino il 50% degli stessi solo nel secondo biennio e quindi ottengano il riconoscimento del 100% dei permessi retribuiti solo se saranno confermati al lavoro (l’esempio si riferisce ad
un apprendistato di 4 anni). Si crea una doppia ingiustizia: tra apprendisti nuovi e vecchi e tra lavoratori qualificati e apprendisti i
quali, contrariamente alla storia dei rapporti di lavoro e al buon senso, avranno un orario di lavoro più lungo.

La Filcams/Cgil non si è sottratta dal tavolo delle trattative che si è sviluppato in questi 19 mesi, ma a fronte di questi contenuti ha ritenuto
necessario chiedere una sospensione della trattativa, come previsto dal regolamento concordato precedentemente con Fisascat e Uiltucs.
Purtroppo a seguito di questa nostra richiesta Fisascat e Uiltucs hanno deciso di firmare in via separata l’ipotesi di accordo.
E’ certamente assai anomalo che in questo testo manchi proprio la sigla dell’organizzazione sindacale maggiormente rappresentativa del settore e che la firma sia stata apposta dalle altre organizzazioni esattamente nel momento in cui la Filcams ha chiesto una sospensione, possibilità questa prevista dal regolamento sottoscritto anche dalle altre due sigle
sindacali.

Nonostante questo siamo persuasi che la soluzione al problema creatosi sarà data dai lavoratori.
La Filcams ha già posto a Fisascat e Uiltucs la necessità di arrivare ad una consultazione dei lavoratori unitaria, certificata e vincolante, come
peraltro previsto dal regolamento sottoscritto unitariamente all’inizio della vertenza per il rinnovo del CCNL.
Dobbiamo procedere definendo insieme modalità e tempi per sottoporre al giudizio di tutti i lavoratori del Commercio l’accordo che hanno firmato da sole Fisascat e Uiltucs. In questo modo saranno i diretti interessati ad
esprimere un giudizio sui contenuti che non ci convincono, approvando o rigettando il testo sottoscritto da Fisascat e Uiltucs.

Filcams/Cgil ha predisposto un sito web (a href=”http://www.contrattoseparato.com” target=”_new”>Contratto separato),
che vuole essere punto di riferimento e collettore di notizie sullo sviluppo e sull’andamento di questo travagliato rinnovo del CCNL. Crediamo che in questo modo si faccia un buon servizio di informazione a tutti i
lavoratori.

(FILCAMS/CGIL Modena)