Home Bologna Sirio, Rita e pass invalidi: nota dell’Amministrazione comunale di Bologna

Sirio, Rita e pass invalidi: nota dell’Amministrazione comunale di Bologna


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Il modo con il quale alcuni consiglieri comunali hanno fornito i dati circa gli ingressi e i permessi di circolazione nella ZTL di Bologna crea solo
confusione. E’ indispensabile quindi fare chiarezza.


Un conto sono i ticket acquistati presso gli uffici ATC, altro sono i permessi rilasciati dalla Polizia Municipale.
Per i ticket, giornaliero a 5 euro, oppure 4 giorni a 12 euro (per un massimo di 3 in un mese), la corresponsione del dovuto dà il diritto
all’ingresso nella ZTL; non occorre motivare perché si chiede l’ingresso.
Chiunque può quindi acquistarli.
Differentemente per i permessi rilasciati dalla PM, dove i 14,62 euro sono il corrispettivo della marca da bollo per la domanda, da motivare,
finalizzata al rilascio del permesso, che deve rispondere a esigenze precise. Tali permessi non vengono quindi rilasciati a tutti, e il loro
drastico calo (da 10.000 a 5.000 all’anno) testimonia il rigore nell’applicazione di queste norme regolamentari.
Dei 5.721 permessi rilasciati nel 2007, così come per i primi 6 mesi del 2008, circa il 30% sono di carattere istituzionale, cioè sono forniti a
rappresentanti di altre istituzioni pubbliche che vengono in città in occasione di convegni, manifestazioni, celebrazioni etc. I restanti
permessi sono sostanzialmente per operatori commerciali di altre città che vengono a Bologna per motivi legati alla loro attività e non hanno il permesso permanente.
Ma il dato chiarificatore è il seguente: dall’entrata in funzione del sistema Sirio/Rita, gli ingressi di autoveicoli nella ZTL sono calati di
circa 5 milioni di unità; sommando tutti i permessi (ticket e PM) si raggiunge il numero di circa 100.000 ingressi (alcuni ticket e permessi
consentono l’ingresso per più giorni) in un anno: il 2% sul totale.
L’ipotesi che un cittadino possa ricevere permessi in modo indifferenziato sia da ATC che dalla PM non esiste se non per limitate, motivate e circoscritte esigenze, e in ogni caso i cittadini di Bologna, dati i numeri
riportati, non lo fanno. Nessun colabrodo, quindi.
Per quanto concerne i permessi per disabili si sa, purtroppo, che vi sono persone, la minoranza, che confonde il sacrosanto diritto di questi cittadini con il previlegio di poter fare i furbi. La normativa nazionale lascia pochi spazi di intervento alla amministrazioni locali. E’ comunque difficilissimo contemplare tutte le esigenze di assistenza e solidarietà all’interno di un regolamento. Ciò che i cittadini devono sapere è che l’abuso di tali permessi è punito con l’azione penale, non con una semplice sanzione amministrativa e che il corpo di polizia esegue periodici controlli a campione. Sono già diversi i casi segnalati, anche dalla
Polizia Municipale, all’autorità giudiziaria, che ha sempre agito con la massima severità. Alcuni di questi episodi sono stati riportatati dalle cronache.
In ogni caso è opportuno rammentare che, pur essendoci la possibilità di collegare il permesso a più targhe di autoveicoli, il permesso è uno solo e
tale rimane. L’utilizzatore deve averlo con sé. Se ne viene trovato sprovvisto è sanzionato. Così come è sanzionabile se parcheggia nella ZTL senza esibire il permesso sul cruscotto.
Anche i casi in cui ad un permesso corrispondono 9 o 10 targhe possono avere una valida motivazione sociale. Si pensi, ad esempio, ad un ragazzo che resti invalido e disponga, fortunatamente, di una rete di amici o
parenti che lo assiste. Questi sono però casi limitatissimi, una sessantina su oltre 8.000. La media tra permessi e targhe correlate è di 2,6 targhe per ogni contrassegno. Un dato assolutamente compatibile con le esigenze di
assistenza e solidarietà per un disabile.
L’Amministrazione Comunale è comunque impegnata in una rigorosa opera di controllo ed è disponibile a valutare ogni suggerimento utile e praticabile che, senza limitare i diritti delle persone con disabilità, possa contenere
efficacemente gli abusi perpetrati ai danni della collettività.