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Modena: 40ennale Facoltà di Economia “Marco Biagi”


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Quasi 3.200 iscritti ai soli corsi di laurea, un elevato indice di laureati in corso ed un rapido inserimento dei medesimi nel mondo del lavoro con buoni guadagni immediati, senza trascurare le ottime performance qualitative raggiunte tanto nel campo della ricerca che della didattica da suoi docenti.

Sostenuta da questi brillanti risultati, che ne fanno una delle facoltà di maggior prestigio dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia la facoltà di Economia, dal 2003 intitolata al giuslavorista Marco Biagi, deceduto per mano delle Brigate Rosse nel 2002, si appresta a celebrare il 40esimo anniversario della sua nascita.

Era il 23 settembre 1968 quando si riunì per la prima volta il Comitato Tecnico, composto dai proff. Siro Lombardini (Presidente), Gastone Cottino, Roberto Fazzi, Pierangelo Garegnani e Italo Scardovi, incaricato dalle Istituzioni locali, Comune e Provincia di Modena e dalla Camera di Commercio, di mettere a punto il progetto di potenziamento dell’allora Università di Modena con la realizzazione di una facoltà di Economia che sapesse accompagnare la crescita di un territorio che stava conoscendo una fase di forte sviluppo industriale. Erano anni difficili, di forte fermento culturale, ma anche carico di attese da parte dei giovani. E l’istituzione della facoltà di Economia seppe non tradire le tante speranze riposte su quel progetto, rivelatosi fondamentale per la crescita del benessere e della economia locale.

Per la sua impostazione critica e innovativa – scrivono il Preside prof. Sergio Paba ed il Presidente del Comitato Organizzatore prof. Gianni Ricci – e grazie al ruolo attivo svolto da un gruppo di brillanti e giovani docenti, dopo poco tempo la facoltà conquista un ruolo di primo piano nel dibattito economico nazionale, in particolare per quanto concerne gli studi di economia politica e le analisi e i temi di politica economica e industriale”.

E molti di quei giovani oggi approdati alla guida di cattedre di affermate università italiane saranno a Modena nei prossimi mesi per portare qualificati contributi ed apporti ad un programma di iniziative che si stanno mettendo a punto per ricordare quella data. E più ancora per alimentare quel crogiuolo dove continuamente si fondono nuove conoscenze e si rilanciano sfide in grado di produrre innovazione e dare sostegno alle necessità di un tessuto socio-economico che chiede al sistema universitario figure professionali sempre più qualificate e preparate. Come è stato in questi anni che hanno consentito di sfornare quasi 10.000 laureati, con una media che ha raggiunto in quelli più recenti il numero di 300.

La celebrazione dei primi 40 anni – dice il Preside prof. Sergio Paba – è un’occasione per riaffermare il nostro impegno a continuare ad essere una delle migliori facoltà di economia italiane, capace di offrire progetti formativi e servizi di qualità elevata agli studenti e di produrre ricerca di livello avanzato. E’ inoltre un’occasione per consolidare e sviluppare i rapporti col sistema delle imprese, con il mondo professionale, con gli enti e le istituzioni locali. E’ infine una grande opportunità per far rincontrare la comunità dei docenti, del personale e degli studenti che hanno animato la facoltà in questi anni e che hanno contribuito al suo prestigio ed alla sua affermazione”.

Si inizia il 31 ottobre con la lezione inaugurale dell’anno accademico che sarà tenuta dai proff. Marco Onado e Michele Salvati, due tra i più ascoltati economisti italiani che hanno insegnato a lungo presso la facoltà di Economia, reggendone per un periodo anche le sorti in qualità di preside e che hanno contributo al suo sviluppo ed alla sua crescita culturale. Il tema della lezione è “Conversazioni sull’economia italiana”. Al termine si terrà una festa ed una cena cui verranno invitati, tra gli altri, gli ex docenti, i laureati ed anche il personale in pensione della facoltà.

Ma si diceva, il programma delle celebrazioni è pensato per rilanciare una presenza ed un ruolo di traino della facoltà che nella sua storia non è mai mancato e venuto meno. Così si proseguirà con l’organizzazione di quattro importanti appuntamenti-convegno che rifletteranno su:
– il rapporto banca-impresa nelle province di Modena e Reggio Emilia
– la facoltà ed il territorio: una storia da raccontare, un legame da rinnovare
– mercati, uomini, marketing: l’esperienze si fa community
– globalizzazione, bilanci pubblici, ben-essere di uomini e donne.
Poi, ci sarà la presentazione ufficiale di un libro sul Foro Boario, dal 1993 sede della facoltà di Economia “Marco Biagi”, che ripercorrerà la storia dell’edificio risalente ad un progetto di inizio ‘800 dell’architetto Francesco Vandelli.
E per tutto l’anno accademico saranno proposte lezioni magistrali tenute da ex docenti della facoltà e serate con incontri che vedranno protagonisti personalità e figure eminenti dell’economia. Infine, sarà preparata una raccolta di testimonianze, curiosità, ricordi di quanti hanno animato la vita ed il dibattito della facoltà.

Per l’Ateneo – commenta il Rettore prof. Gian Carlo Pellacani – la nascita di questa facoltà stata un motivo di orgoglio per tutti. La sua istituzione alla fine degli ani ’60 ha segnato una svolta nella vita accademica e nei rapporti fra l’università ed il territorio. Da questo punto di vista la facoltà di Economia ha fatto da battistrada ed ha indicato la via per abbattere molte delle barriere che fino a quegli anni avevano ostacolato un dialogo ed una collaborazione oggi diventati essenziali per la nostra progettazione e la programmazione della stessa politica universitaria, una politica formativa che deve saper guardare ai bisogni della società, del sistema economico, che deve saper iniettare sul territorio elementi e tratti di innovazione. E da questo punto di vista la facoltà di Economia ha assolto il suo compito e lo ha portato avanti con successo, non fosse altro per i risultati raggiunti in termini di prestigio conquistato a tutti i livelli, in ambito accademico e fuori”.

A questo hanno contribuito in maniera decisiva la nascita e la costituzione di alcune valenti strutture dedicate agli studi ed alla ricerca come:
– il CAPP – Centro di Analisi delle Politiche Pubbliche, presieduto dal prof. Paolo Bosi
– il CEFIN – Centro Studi Banca e Finanza, diretto dal prof. Riccardo Ferretti
– il RECent – Center for Economic Research, diretto dalla prof. ssa Graziella Bertocchi
– il Centro Studi Internazionali e Comparati “Marco Biagi”, diretto dal prof. Michele Tiraboschi
– la Fondazione universitaria Marco Biagi, presieduta dalla prof. ssa Marina Orlandi Biagi
e la Biblioteca Economica, intitolata ad un altro illustre docente della facoltà il prof. Sebastiano Brusco, oggi diretta dal prof. Giovanni Solinas.
Tanto impegno sul fronte della ricerca ha prodotto la istituzione di 3 corsi di laurea triennale
(Economia e Marketing Internazionale; Economia Aziendale; Scienze Economiche e Sociali)
di 6 corsi di laurea specialistica (Analisi, Consulenza e Gestione Finanziaria; Consulenza e Gestione d’Impresa; Economia; Management Internazionale; Relazioni di Lavoro; Valutazione delle Politiche Pubbliche e del Territorio) che hanno portato anche quest’anno a stabilire un nuovo record di immatricolazioni con l’arrivo di 737 giovani neo-diplomati iscritti per la prima volta al sistema universitario.

Per la qualità della ricerca e della didattica, la nostra facoltà – commenta il Preside prof. Sergio Paba – si colloca attualmente tra le migliori facoltà di economia italiane. Nel campo della ricerca, secondo un’indagine comparativa promossa dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, la facoltà è risultata prima in Italia a pari merito con la Bocconi. Sul terreno della didattica, la valutazione delle strutture universitarie compiuta periodicamente dal Censis colloca da tempo la nostra facoltà ai primi posti nel confronto con le facoltà di economia italiane. Anche quest’anno l’offerta formativa è ampia e articolata, sia nelle lauree triennali che in quelle specialistiche. Un punto di forza della facoltà è costituito dai rapporti da tempo consolidati con il mondo delle imprese e delle istituzioni locali. Per la maggior parte dei nostri studenti, un’esperienza di lavoro presso le aziende rappresenta un’attiva formativa obbligatoria e questo garantisce elevate probabilità di impiego ai nostri laureati. Nel corso del 2007, ad esempio, la facoltà ha attivato più di 400 tirocini formativi presso aziende locali. La facoltà si caratterizza inoltre per un forte orientamento internazionale. Ogni anno circa 80 studenti della nostra facoltà hanno l’opportunità di studiare alcuni mesi in una delle 42 sedi universitarie nostre partners all’interno del programma Socrates/Erasmus dislocate in diversi Paesi dell’Unione Europea (Inghilterra, Spagna,Francia, Germania, Grecia, Finlandia etc.). Sono convinto che questi dati confermino come l’iscrizione alla nostra facoltà costituisca un’esperienza di grande valore culturale e un investimento sicuro per il futuro”.