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Modena: City pass acceso anche di notte


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Il Consiglio comunale di Modena ha respinto con il voto favorevole della minoranza e contrario della maggioranza l’ordine del giorno presentato dal consigliere di An – Pdl Michele Barcaiuolo “Orario di attivazione di Sirio”, che chiedeva lo spegnimento delle telecamere che controllano gli accessi al centro storico della città dalle 20 alle 8 del mattino. L’odg è stato trattato insieme all’interrogazione di Modena a Colori “Perché invece di sfogliare la ‘margherita’ l’assessore alla Mobilità non viene in Consiglio comunale a spiegare le linee che intende seguire per le deroghe da riconoscere ai modenesi che entrano nel Centro storico, dopo l’introduzione di Sirio?”.


Nella sua risposta l’assessore alla Mobilità Daniele Sitta ha affermato che “se si dice che il Citypass colpirà in modo vessatorio gli automobilisti è evidente che non si sono capiti i contenuti di fondo. Non arriverà alcuna vessazione, anzi, coloro che avevano diritto a entrare in zona Ztl con il nuovo sistema avranno le stesse garanzie di ingresso, entreranno meglio di prima, con maggiori garanzie e meno burocrazia. Se invece si vuole difendere il mondo dei furbetti è altra cosa. Coloro che si fanno beffa delle regole vanno perseguiti. Si vede che abbiamo una diversa concezione etica del senso civico”.

Per Barcaiuolo la sua era una “proposta di mediazione in merito alla vicenda delle apparecchiature del Citypass. Nelle ore serali i cittadini non possono farsi accompagnare a casa: donne, anziani, bambini, ecc. Il Comune non ha negato l’esistenza del problema, ma ha sollevato tutta una serie di eccezioni che richiedono una burocrazia assurda: comunicare il giorno prima o il giorno dopo un accompagnamento, interrompere la sanzione, ecc. Chiedo si possano spegnere le telecamere di notte per evitare di incorrere in complicazioni burocratiche”.

Il consigliere Baldo Flori di Modena a Colori nella presentazione della sua interrogazione ha insistito sul fatto che “tutti devono poter capire il senso delle misure che l’Amministrazione ha adottato, senza dover temere due pesi e due misure in base alla categoria cui si appartiene”. Il consigliere ha affermato di aver apprezzato la linea ‘morbida’ del periodo di sperimentazione e “l’adeguata informazione alla città” ma ha invitato l’assessore alla “massima trasparenza dei criteri” per evitare situazioni “che possono da un lato apparire troppo penalizzanti o dall’altro precostituire privilegi o attenzioni particolari”.
“Si tratta di un sistema complesso che dovremo monitorare intensamente, faremo momenti di valutazione” ha aggiunto Sitta. “Il nostro impegno è quello di andare verso uno snellimento delle procedure, lo dimostra l’accordo di affidare progressivamente alle associazione la possibilità di erogare direttamente le autorizzazioni Ztl”. L’assessore ha poi riepilogato le categorie cui è consentito l’accesso, ricordando come i permessi siano stati dati secondo criteri selettivi.
Per Andrea Galli di An – Pdl l’odg “presenta un problema vero e reale: state ingessando questa città in tutte le maniere. Di giorno ok, ma che anche alla sera lei voglia imporre multe ridicole no. Il meccanismo che lei richiede è adatto a una repubblica sovietica. Capisco che vorrebbe regolamentare tutto, ma si dovrebbe prendere esempio da Bologna dove alle 20 l’occhio elettronico viene spento”.
Per Sergio Celloni del Ppl “non è possibile che la città non abbia le strutture disponibili per parcheggiare. Il centro sta vivendo forti difficoltà e deve essere incentivato, non penalizzato. Sono d’accordo che ci debba essere limitazione di traffico, ma non per questioni di inquinamento. Inizieremo una raccolta firme sui tassametri perché a Modena hanno i costi più alti di quasi tutta la regione”.

“A Bologna e a Modena i Verdi hanno sempre chiesto lo Ztl e sistemi di controllo elettronico” ha affermato Mauro Tesauro dei Verdi. “Salutiamo positivamente l’attivazione del sistema per una serie di motivi, e ridurre questo strumento per certe ore credo che non sia una buona idea. Se poi si fa appello al tema della sicurezza, questa non si fa certo solo con le auto che passano, altrimenti potremmo andare tutti in autostrada”.

Secondo Sergio Rusticali del Ps si potevano scegliere due strade: “O, come abbiamo fatto noi, impedire ai furbetti di accedere senza autorizzazione in centro storico, con l’obiettivo del rispetto per quelli che sono nella legalità, oppure, fare la scelta politica opposta, cioè far pagare per entrare in centro. In questo ultimo caso l’obiettivo è il fare cassa, non la tutela dei residenti. Noi abbiamo scelto di non fare cassa. La corresponsabilizzazione delle associazioni è una soluzione che condivido, ma bisogna fare attenzione che qualcuno non ne approfitti”.

Danilo Bassoli del Pd ha affermato di condividere “l’idea che all’avvio sia stato previsto un periodo di sperimentazioni applicative. Rispetto al centro storico occorre portare avanti politiche che aumentino le zone pedonali chiuse al traffico. Sono circa 2 anni che si discute della compatibilità del riposo dei residenti e della possibilità dei giovani di vivere il centro: il transito del centro storico non permetterebbe il diritto di riposo dei residenti”.

“Sull’etica degli altri non mi metto a parlare perché ce ne sarebbero troppe da dire” ha dichiarato Andrea Leoni di Fi – Pdl. “T-red, Citypass, è tutto collegato con un filo rosso che vediamo buono nelle intenzioni ma con effetti distorti. Di fronte a questa chiusura legittima a noi non resta che mettere in campo un dissenso altrettanto legittimo senza essere tacciati di essere dei furbetti. Non spingiamo nessuno a violare le norme, ma non cambia il fatto che ci doveva essere un sistema diverso di accesso al centro storico anche per non residenti, che sono i parcheggi”.

Nel dibattito è intervenuto anche l’assessore al Centro storico Roberto Guerzoni: “Quando si parla di Modena si parla di un centro storico molto più limitato rispetto ad altri, come Milano e Bologna. In queste città, nelle aree dove c’è la limitazione totale del traffico, non è molto diverso che nel centro di Modena. Il carico urbanistico che già c’è non può essere accentuato dalle altre componenti che ci sono durante la giornata”.

Per William Garagnani del Pd questo era un “provvedimento molto atteso dai residenti, trovare spazio per parcheggiare la sera era qualcosa di vitale. Se non razionalizziamo l’uso dell’automobile rendiamo un pessimo servizio anche all’automobile stessa, che diventerà un costosissimo ma di fatto lentissimo mezzo di trasporto. Coloro che hanno bisogno delle auto hanno bisogno di piste ciclabili e di centri storici utilizzabili”.
Per Achille Caropreso “queste telecamere potrebbero avere anche funzioni in termini di sicurezza. Se è così dalle 20 alle 8 le telecamere è bene che siano attive. E’ più facile che le auto che accedono in centro la sera trasportino persone malintenzionate rispetto alla mattina. Per questo, non aprire eccezioni ai varchi, rappresenta un senso di equità maggiore”.

“Sono favorevole al dispositivo, il centro di Modena è talmente piccolo e vivibile a piedi che parcheggiare in zone limitrofe permette non solo di fare attività fisica, ma di percorrere strade con negozi che in auto non si potrebbero percorrere” ha affermato la consigliera Rosamaria Fino di Società civile per il Ps. “Dobbiamo responsabilizzare i giovani a rispettare le regole. Il dibattito sulle donne non mi è sembrato troppo rispettoso, perché non si può pensare che portino avanti facilmente truffe con questa deroga”.

Il consigliere del Pd Ferdinando Tripi, come residente del centro storico, ha espresso il suo favore per il nuovo sistema del Citypass. “Abbiamo necessità di riappropriarci degli spazi. Ma non è escluso che alla luce dell’esperienza qualche cosa si possa ritoccare nel funzionamento del sistema, come ad esempio la deroga per le donne, che se accompagnate da auto diverse diventa una procedura un po’ brigosa”.
Mauro Manfredini della Lega Nord ha dichiarato di essere d’accordo con il nuovo sistema di controllo degli accessi al centro storico: “Non sono però d’accordo sul dover mandare un fax per le donne affinché si segnali che sono state accompagnate a casa di sera da un accompagnatore non autorizzato. Poteva essere fatta una deroga, con lo spegnimento del sistema, dall’1 fino alle 5 del mattino. Sono per il rispetto delle regole, ma ci vorrebbe maggiore elasticità”.
Per Davide Torrini dell’Udc “passare a una metodologia sistematica significa che tutto viene rilevato. L’uomo è un soggetto che si adatta alle situazioni che trova, se sa che viene beccato sempre si comporta di conseguenza. Anche se c’è stata la fase sperimentale per qualche mese ci sarà un buon incasso poi i cittadini capiranno che non si può fare, spero non ci siano conseguenze e che sia stata fatta opportuna valutazione sulla penalizzazione dei negozi e sulle difficoltà delle famiglie”.

Barcaiuolo è intervenuto a conclusione del dibattito ribadendo la sua posizione: “Non condivido il ragionamento logico dell’assessore. Non posso sentire che il Citypass viene installato per andare a colpire i furbetti per poi vedere che si mette in atto una deroga che lascia spazi per beffare l’Amministrazione. Come i furbetti esistevano prima esisteranno anche dopo. Trovo una illogicità nel ragionamento. C’è, inoltre, un problema di privacy in merito a queste deroghe”.

L’assessore ha concluso il dibattito sottolineando che “il nodo vero è che il centro storico è piccolo, con 800 metri di diametro. Vive un equilibrio delicato che necessita si salvaguardia. Quella portata avanti da An – Pdl è una battaglia di retroguardia incomprensibile: i centri che si sono valorizzati spesso sono passati attraverso la pedonalizzazione: in questi casi, come anche a Modena, il commercio è aumentato. Le modifiche apportate al sistema sono state ritenute dalle associazioni di categoria e di volontariato migliorative. Ricordo inoltre che, con il Citypass, abbiamo dato efficacia al sistema di controllo per applicare regole che già c’erano e che andavano rispettate anche prima. Di fronte a tanti ingressi giornalieri bisogna darsi delle regole per migliorare la qualità di vita evitando gli abusi, che tolgono diritti a chi vive e lavora in centro storico”. L’assessore ha, infine, concluso sottolineando che “le donne del centro storico sono persone serie che si prenderanno le responsabilità necessarie. Siete voi che avete opinione distorta di queste donne”.