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Tariffe idriche: precisazioni da parte di Ato4 Modena


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In merito agli articoli apparsi sulla stampa locale che riguardano le bollette del servizio idrico integrato, (dati di Federconsumatori) l’Ato, Agenzia per i Servizi Pubblici di Modena, intende chiarire che dall’anno 2005 le modalità di calcolo delle tariffe hanno subìto notevoli cambiamenti a seguito dell’ applicazione del Decreto ministeriale del 1° agosto 96.

Fino a quella data le tariffe erano definite dal CIPE con apposite deliberazioni che non comprendevano alcun riconoscimento per la realizzazione degli investimenti necessari a migliorare reti e impianti; di tali investimenti si facevano carico i Comuni con i loro bilanci, ovvero con la fiscalità locale. Peraltro il CIPE non ha deliberato aumenti tariffari per gli anni 2003 e 2004.
Il Decreto ministeriale sopra citato prevede un riconoscimento per la remunerazione del capitale investito dal gestore pari al 7% del suo valore. Ato, che opera per conto dei Comuni, ha applicato tale quota, che sarebbe ricaduta pesantemente sull’utenza, con gradualità nel tempo. L’aumento della tariffa media da un anno all’altro, secondo l’articolazione tariffaria stabilita da Ato, non può essere comunque superiore al 5%. Dentro tale cifra percentuale, oltre all’incremento dei costi è calcolato anche il riconoscimento per la remunerazione del capitale (in altre parole il costo del denaro per realizzare gli investimenti).
Sempre a proposito di tariffe si fa notare come in provincia di Modena il consumo medio di una famiglia di tre persone non sia 200mc di acqua all’anno, come riportato dai dati di Federconsumatori, ma mediamente 165. Gli importi assoluti riportati dalla tabella pubblicata quindi si riducono di circa il 17%.
Ato per andare incontro alle fasce piu’ deboli ha istituito dal 2005 una tariffa agevolata riservata alle famiglie numerose e alle famiglie in difficoltà economica. Nell’anno 2007 le famiglie che ne hanno fatto richiesta sono state circa 17mila.

In merito alla manutenzione degli impianti Ato ha presentato un piano di investimenti che prevede, dal 2008 al 2010, interventi sulle reti (acquedotti, rete fognaria e depurazione) da parte dei Gestori, pari a 103 milioni di euro, in modo particolare per fare fronte al problema delle perdite generate da impianti idrici obsoleti, sui quali i Comuni non sono potuti intervenire negli anni in cui la tariffa non comprendeva anche gli investimenti.
Per quanto riguarda le perdite di rete già negli ultimi anni si evidenziano segnali di decremento e l’obiettivo resta quello previsto dal piano regionale che ha fissato come obiettivo per le perdite di rete il 20% nel 2016.
Ricordiamo che le perdite a livello nazionale sulle reti di distribuzione si attestano attorno al 42% come comunicato dal COVIRI e che le perdite fisiologiche (quelle che non è possibile eliminare) delle reti di distribuzione sono stimate tra il 10% e il 15%.

Fondamentale per la qualità degli impianti anche il fattore tempo. A questo proposito Ato, in un arco temporale di quattro anni, ha realizzato il 100% degli investimenti programmati (citato tra le eccellenze assieme a Ferrara dal Sole 24 ore).
Per ultimo è utile ricordare che se prendiamo a riferimento il costo medio per metro cubo del gestore Sat, 1,29 euro per metro cubo (la cifra piu’ alta tra i gestori della nostra zona), questo risulta essere comunque inferiore ai costi medi europei. A titolo d’esempio: il servizio a Berlino costa 4,35 euro a metro cubo, a Parigi 3,08, a Zurigo 3,16.