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A Maria Nowak il Premio Matilde 2008


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L’economista francese d’origine polacca Maria Nowak si è aggiudicata il Premio Matilde di Canossa 2008 riservato a una donna distintasi per il proprio impegno a favore delle donne nell’ambito della cultura, dell’azione politica o sociale.


Il riconoscimento le è stato attribuito da una giuria presieduta da Rita Levi Montalcini e composta dalla giornalista Natalia Aspesi, da Anna Maria Artoni (Presidente di Confindustria Emilia Romagna), dal regista Gian Franco De Bosio e dal prof. Paolo Golinelli dell’Università di Verona con la motivazione “Nel suo lavoro per il progresso e lo sviluppo economico e culturale in diverse parti del mondo ha dimostrato l’importanza del dare fiducia alle persone, del credere nelle loro qualità e creatività, e soprattutto nella loro dignità. Sono figure, queste, che ci fanno ritenere di essere ottimisti sul genere umano, e in particolare su quello femminile”.

La cerimonia di assegnazione del Premio Matilde 2008 si terrà oggi a partire dalle 17.45 nella suggestiva cornice del Castello di Bianello di Quattro Castella, nel quale Matilde di Canossa venne incoronata da Enrico V, nel 1111, vice Regina d’Italia. Il premio consiste in un ciondolo realizzato dall’orafo reggiano Giuliano Tincani su disegno di Nani Tedeschi: una melagrana in oro, aperta centralmente, con granati rossi come semi.
Questa mattina, la presidente della Provincia di Reggio Sonia Masini e la presidente di giuria Rita Levi Montalcini hanno presentato alla stampa il Premio Matilde e la vincitrice. “Il Premio Matilde è un riconoscimento di alto profilo che vogliamo dedicare alla Contessa di Canossa e a tutte le donne, al loro coraggio e alla loro capacità di ribellarsi alle ingiustizie ed ai pregiudizi del loro tempo – ha detto la presidente Sonia Masini – Dopo oltre quindici anni dall’ultima edizione, quest’anno abbiamo voluto cercare oltre i confini del nostro paese e guardare con un occhio speciale verso l’Europa, questa Europa che è stata teatro della vita e delle azioni di Matilde e alla quale guardiamo come importante riferimento politico e istituzionale per lo sviluppo economico e il progresso sociale”. La giuria ha anche segnalato, premiandole con un acquerello di Nani Tedeschi, la prima donna ministro italiana, Tina Anselmi, e l’esperta di iconografia medievale Chiara Frugoni.
Maria Nowak, economista dello sviluppo, nata in Polonia nel 1935, è l’autrice del libro «Non si presta solo ai ricchi. La rivoluzione del microcredito» (Einaudi, Torino) che l’ha fatta assurgere agli onori della cronaca con la bizzarra definizione di «banchiera dei poveri». Il volume, infatti, ha la premessa firmata dal Premio Nobel, Muhammad Yunus che, negli anni Ottanta ha fondato in Bangladesh l’ormai celebre Grameen Bank, considerata una delle istituzioni-modello della microfinanza. Come spiega lui stesso: «Maria Nowak mi sentì parlare nel 1986 durante una conferenza in Europa. Venne a visitare la Grameen Bank per controllare in che misura ciò che avevo detto corrispondesse alla realtà. Ciò che vide la convinse completamente». Prendendo ispirazione da quell’incontro, Maria Nowak ha avviato progetti di finanziamento ai meno abbienti in Africa occidentale e poi in Francia, dove, nel 1989 ha fondato l’Adie (Associazione per il diritto all’iniziativa economica). Quest’ultima, che ha sede a Parigi ma è ormai diffusa anche nel resto del Paese, si occupa di offrire un minimo di capitale a soggetti esclusi dal mercato del lavoro e dal sistema di credito bancario, permettendo così loro di dare vita a una propria attività (in questo modo, a tutt’oggi, sono stati prodotti 33. 536 posti d’impiego, grazie a più di 32.780 prestiti). Nel pomeriggio, prima di ricevere il Premio Matilde al Castello di Bianello, Maria Nowak incontrerà in Provincia i responsabili dei progetti di microcredito promossi a partire dal 2004 a Reggio Emilia dalla Fondazione Manodori in collaborazione con Caritas, Associazione Nondasola, coop sociale Madre Teresa, Provincia e Comune di Reggio Emilia e Bipop-Carire.

Il Premio Matilde è uno degli eventi che accompagnano la mostra “Matilde e il tesoro dei Canossa, tra castelli e città”, in programma a Reggio Emilia e Canossa fino all’11 gennaio 2009. Il tema “Matilde di Canossa” è di grandissima attualità e modernità. Il carisma e la suggestione di questa donna che, nel cuore del medioevo, incarnò in modo emblematico il femminile, hanno alimentato una mitologia che ha attraversato un millennio e si è saldata con la storia della cultura europea contemporanea.
È la principale figura femminile del medioevo europeo, una delle maggiori che la storia ricordi, e fu a tutti gli effetti una donna europea, di stirpe e di cultura internazionale. Personaggio chiave dell’intermediazione nella lotta tra i due poteri universali che dominarono l’Europa nel medioevo, Impero e Papato, operò sulla scena politica europea incidendo profondamente anche sul piano sociale e culturale. I domini matildici, stretti tra i territori dell’Imperatore e quelli della Chiesa, rivestivano una valenza strategica, costituendo una zona “cuscinetto” contesa da entrambi. Matilde giocò un fondamentale ruolo di intermediazione, culminato con il famoso incontro del gennaio 1077 fra l’imperatore Enrico IV e papa Gregorio VII nel Castello di Canossa.
La travagliata vicenda biografica della Contessa va ben al di là dello stereotipo della donna di potere, disegnando il profilo di una personalità femminile complessa, in bilico tra le pratiche di governo e la solitudine della statista, tra “gli affanni del mondo” e la nostalgia per la vita contemplativa, tra i successi nella vita pubblica e le difficoltà nella vita privata, e trova un filo conduttore nell’inquietudine di una personalità destinata a sfidare le convenzioni, i pregiudizi e l’incomprensione dei poteri maschili del tempo.

Chi ha realizzato il Premio Matilde 2008
-Giuliano Tincani, nato a Castelnovo ne’ Monti (Reggio Emilia) nel 1965, diplomato all’Istituto d’Arte Chierici di Reggio, è l’autore, su disegno di Nani Tedeschi, del gioiello in oro e granati, rappresentante la melagrana, che verrà consegnato alla vincitrice del Premio Matilde di Canossa 2008. Titolare di un laboratorio orafo che ha sede in città, Tincani produce gioielli e oggetti in metallo prezioso; in particolare, da alcuni anni, rielabora in chiave moderna l’oggettistica Wunderkammer (Camera delle meraviglie) – gli ambienti in cui, dal XVI secolo al XVIII secolo, i collezionisti erano soliti conservare raccolte di oggetti straordinari -, caratterizzandola con l’uso di metalli preziosi. Collabora con numerosi artisti italiani per la realizzazione di gioielli e oggettistica d’arredamento, e con la Fabbrica del Duomo di Reggio per l’oreficeria e il restauro; è restauratore accreditato alla Soprintendenza ai Beni Culturali di Modena e Reggio Emilia. Ha tenuto alcune esposizioni personali (Reggio Emilia, 2006 e 2007) e collettive in cui erano presenti gioielli e oggetti da lui realizzati.

– Nani Tedeschi, nato a Cadelbosco Sopra (Reggio Emilia) nel 1938, laureato in Medicina, ha svolto per un periodo l’attività di medico, che ha poi abbandonato per dedicarsi totalmente alla pittura e al disegno, la passione che ha segnato la sua vita. Autore del disegno da cui Giuliano Tincani ha realizzato la melagrana in oro e granati, Tedeschi vive a Pratofontana, frazione di Reggio Emilia, in una vecchia casa contadina isolata nella campagna. Disegnatore di straordinario talento e immediatezza grafica, con una particolare sensibilità al canto del colore e all’utilizzo del collage, Nani Tedeschi ha tenuto molte importanti esposizioni, personali e di gruppo (tra le quali ricordiamo la partecipazione alla Biennale di Venezia del 1972), in Italia e all’estero. Ha collaborato, con suoi disegni, a quotidiani e riviste, e ha illustrato numerosi testi – tra gli altri, ricordiamo l’Orlando Furioso e la Satira V dell’Ariosto, l’Eneide di Virgilio, il Baldus di Teofilo Folengo, la Certosa di Parma di Stendhal, il Don Chisciotte di Cervantes e il Pinocchio di Collodi. Questi due ultimi cicli di disegni sono stati presentati rispettivamente a Albacete (Spagna) e a Gualtieri (Reggio Emilia), documentati in due cataloghi de “I Quaderni di Palazzo Magnani”. Sempre per Palazzo Magnani, Tedeschi ha realizzato nel 2007 i ritratti degli artisti e dei fotografi, ormai scomparsi, che vi hanno tenuto mostre personali (vedi catalogo Skira dei dieci anni di attività del Palazzo), e sta collaborando con il centro espositivo reggiano per una mostra di disegni dedicati alle opere de Il Correggio, che il Comune natale del grande artista presenterà tra alcune settimane.