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Scuola in piazza: Epifani, ”Si cambi o sarà sciopero generale”


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Oggi studenti in piazza a fianco della Cgil. L’Unione degli Universitari ha invitato, infatti, gli studenti a manifestare insieme al sindacato contro le scelte del Governo e “difendere i diritti dei lavoratori e dei cittadini di questo Paese, sempre più sotto attacco”.

Per l’Unione degli Universitari, che è presente in molte piazze italiane con i lavoratori, questo ”non è che il primo appuntamento in piazza” di un autunno ‘caldo’. La protesta degli studenti unita a quella dei lavoratori è ”per difendere l’università e il sistema formativo italiano” ma anche contro tutte quelle misure che rendono il lavoro più precario e meno sicuro. E a Roma dal palco del comizio di piazza Farnese, il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, lancia il suo aut aut. “Spero unitariamente, ma se anche non fosse unitariamente, se le cose non cambiano andremo allo sciopero generale di tutta la scuola”. Parlando della riforma messa a punto dal ministro della Pubblica istruzione Gelmini, Epifani si chiede “con tutta umiltà, in quale testo di pedagogia antica o moderna sono stati rintracciati i principi” alla base di cambiamenti annunciati per la scuola primaria. “Perché -si chiede Epifani- dobbiamo distruggere la scuola italiana che funziona meglio, cioè quella primaria?”. E, ancora, il leader dalla Cgil, si chiede come fa il ministro Gelmini “a dire che meno sta a scuola un bambino più impara”.Ma ce n’è anche per Brunetta. Riferendosi agli annunci di anticipi in busta paga sul contratto degli statali fatti dal ministro della Funzione pubblica, Epifani sottolinea che “i lavoratori non chiedono mance”.

Secondo il leader di Cgil “così non funziona. Bisogna avere rispetto per i lavoratori e per le organizzazioni che li rappresentano. Non sono mance quelle che i lavoratori chiedono, ma diritti e un contratto”.Da parte sua l’Udu fa osservare che ”l’attacco che il Governo ha rivolto all’Università con i pesanti tagli ai finanziamenti e soprattutto con la possibilità di privatizzare tutti gli Atenei, non è un caso isolato e si inserisce in un progetto complessivo di screditamento e distruzione di tutti i servizi pubblici”.Intanto, la Cgil fornisce le prime cifre sulla partecipazione di lavoratori, giovani e pensionati alle iniziative di mobilitazione ”Diritti in piazza” che si stanno svolgendo in oltre 150 città italiane.
Secondo il sindacato, in 50 mila nella sola Emilia Romagna con 20 mila persone a Bologna. Per le vie di Napoli hanno sfilato in corteo 30 mila persone, 20 mila al corteo di Palermo e sempre in Sicilia 6 mila alla manifestazione di Catania e 4 mila a quella di Messina. A Roma in 15 mila hanno seguito a Piazza Farnese il comizio di Epifani.A Genova da questa mattina in 10 mila hanno aderito alla manifestazione che si sta tenendo a piazza Caricamento, mentre a La Spezia sono in 5 mila. In pieno svolgimento anche le manifestazioni nelle piazze dei nove capoluoghi della Toscana dove complessivamente partecipano circa 20 mila lavoratori. Di rilievo la partecipazione a Reggio Emilia dove sono scesi in piazza in 5mila.In Puglia, a Bari oltre 3 mila lavoratori e 5 mila a Taranto. Grande la partecipazione anche in Basilicata, dove a Potenza stanno manifestando in 3 mila. In Umbria a Perugia si contano circa 3mila lavoratori. Le manifestazioni proseguiranno per tutta la giornata ed in alcune città inizieranno, come per esempio a Milano nel pomeriggio.


Fonte: Adnkronos