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Caso Reggiani: introvabile la supertestimone


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E’ introvabile la supertestimone del processo Reggiani, Emilia Neamtu. Fu proprio grazie alle dichiarazioni della donna che la polizia riuscì a rintracciare, a poche ore dall’aggressione a Tor di Quinto il 30 ottobre dello scorso anno, Romulus Nicolae Mailat, il romeno accusato di aver ucciso Giovanna Reggiani.

In previsione dell’udienza di oggi, gli investigatori hanno cercato Emilia Neamtu ma senza esito. In sua assenza, perciò, a parlare al processo sarà il verbale che riporta le dichiarazioni da lei fatte durante l’incidente probatorio disposto dal magistrato per dare valore di prova definitiva alla sua testimonianza. Testimonianza che il difensore di Mailat, Piero Piccinini, sta cercando di demolire per sostenere che il suo cliente non è responsabile di quell’aggressione, nonostante a suo carico esistano pesanti prove.

Al processo oggi è stato il giorno della deposizione del dott. Luigi Cipolloni, dell’Università ‘La Sapienza’, che, minuziosamente, ha ricostruito tutta l’indagine medico legale soffermandosi in particolare sulle lesioni che la Reggiani aveva riportato al viso. “Un viso – ha detto – come quello di un pugile che esce da un incontro durissimo. Le tumefazioni erano profondissime, aveva poi lesioni in altre parti del corpo, sulle braccia. La sera del 30 era già in stato di coma quasi irreversibile. La sera successiva scomparve tutta l’attività cerebrale”, ricorda il medico. Prima ancora di visitare la Reggiani, Cipolloni andò a esaminare Mailat. Sulla sua spalla sinistra trovò i segni compatibili con la ricostruzione fatta dalla Neamtu agli investigatori allorché disse di aver visto il romeno che portava sulla spalla il corpo di una donna. Prima del dott. Cipolloni era stato interrogato l’ispettore di polizia Alessandro Rongoni che, intervenuto con un gruppo di altri agenti sul luogo dell’aggressione, ispezionò la baracca dove viveva Mailat, dove fu trovata tra l’altro la borsa da donna. Lungo la strada fu recuperato invece un ombrello corrispondente ad un fodero che era nella borsa ritrovata nella baracca del romeno, un fermacapelli, uno stivaletto, un giaccone e un paio di mutandine.

Fonte: Adnkronos