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Modena: i dati della rete di monitoraggio Arpa


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«La qualità dell’aria nella nostra Provincia, negli ultimi anni, sta mostrando segnali di miglioramento. Resta ancora molto da fare, ma anche grazie agli sforzi degli enti locali assistiamo ad un trend chiaramente positivo. La manovra antismog scattata dal 1 ottobre resta un provvedimento di emergenza, certamente utile, ma che deve esser accompagnato dalle misure strutturali individuate dal Piano provinciale di risanamento che stiamo attuando».

E’ il commento di Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente, ai dati sulla qualità dell’aria nel 2007 presentati nel corso di un incontro in Provincia che si è svolto giovedì 1 ottobre.
Dalla ricerca, basata sui dati della rete di monitoraggio dell’Arpa, costituita da nove centrali fisse e una mobile, emerge che la media delle concentrazioni delle polveri fini (Pm 10) a Modena è stazionaria rispetto agli anni precedenti, mentre scende leggermente nel distretto ceramico. Restano elevati (120 superamenti nella centralina di via Giardini a Modena i superamenti della media giornaliera quando il limite massimo di legge è 35 in un anno); andamento simile per le Pm 2,5 ancora più sottili, monitorate da circa un anno. Tuttavia sul territorio di pianura e collina a partire dal 1996 le polveri sono progressivamente diminuite rimanendo stazionarie negli ultimi due anni.
Per quanto riguarda gli altri inquinanti come il monossido di carbonio, il benzene e i metalli i limiti restano al di sotto dei limiti, mentre per il biossido di azoto (presente nei gas di scarico delle auto, diesel in particolare) risulta superiore alla media annuale.
«La Ue ha riconosciuto – aggiunge Caldana – la possibilità di ottenere deroghe sui limiti agli sforamenti per le aree con condizioni meteo particolarmente sfavorevoli come la Pianura Padana, a condizione che si introducano misure concrete di risanamento, come stiamo facendo con il nostro Piano».
Nel corso dell’incontro sono stati presentati gli interventi effettuati finora nell’ambito del Piano di risanamento di risanamento dell’aria, approvato nel 2007 dalla Provincia di Modena.

Il piano di risanamento dell’aria
Gli incentivi per la conversione delle auto a metano o gpl, l’avvio dell’esperienza del Cityporto il trasporto delle merci in centro storico a Modena con mezzi a metano, il monitoraggio delle polveri più sottili (Pm 2,5) e i nuovi limiti complessivi alle emissioni per le aziende del distretto ceramico.
Sono solo alcune delle misure attuate nei mesi scorsi nell’ambito del Piano di risanamento dell’aria approvato dalla Provincia di Modena nel 2007. Nel corso dell’incontro in Provincia tra amministratori, tecnici ambientali, rappresentanti delle associazioni di categoria e sindacati che si è svolto giovedì 2 ottobre, è stato fatto il punto dell’attuazione del Piano.
«Si tratta di misure strutturali – spiega Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente – indispensabili perché per migliorare la situazione sono certamente utili gli interventi di emergenza, come il blocco dei mezzi più inquinanti, ma occorre avviare anche un’azione decisa e coordinata tra diversi soggetti pubblici e privati».

Diverse iniziative sono già partite, altre partiranno nelle prossime settimane come gli incentivi per l’installazione dei filtri antiparticolato dei veicoli diesel, l’organizzazione del car pooling provinciale per la mobilità casa lavoro in collaborazione dell’Agenzia della mobilità, gli incentivi per le caldaie ad alto rendimento.
Il Piano indica le azioni necessarie, i soggetti competenti e le opportunità di finanziamento, individuando due zone considerate più a rischio: i comuni di Modena, Bastiglia, Bomporto, Campogalliano, Carpi, Castelfranco, Castelnuovo, Nonantola, San Cesario, Soliera e Spilamberto e il distretto ceramico (Sassuolo, Castelvetro, Fiorano, Formigine e Maranello).