Home Politica Conto Anch’io a Sassuolo: ‘non accettiamo i ricatti’

Conto Anch’io a Sassuolo: ‘non accettiamo i ricatti’


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Ormai è inutile negare, far finta di niente, prendere in giro l’opinione pubblica; manca a Sassuolo un sistema politico in grado di risolvere e gestire efficacemente la priorità del paese che è quella del problema del sociale: sicurezza e legalità. Come è possibile tollerare ancora qui in casa nostra gente “politica” del genere che forse non ha scrupoli, che forse non ha paura di presentarsi solo quando ha bisogno (del voto e non solo!) e di essere quasi sempre assente? Sciocchezze? Supposizioni? Sarà il tempo a dircelo come sempre.


E’ desolante vedere un Sassuolo abbandonato al suo triste destino. Oggi si cerca di fare tutto eccetto forse quello di fare una sana e necessaria azione politica per il paese malato grave.
Assistiamo insomma forse alla conferma piu’ amara di una ferrea regola della politica: i principi morali/etici valgono solo quando avvantaggiano se stessi o quando danneggiano gli avversari, e poco importa se poi il prezzo da pagare sia la credibilita’ della politica.
Con la comunita’ islamica che si è trovata a pregare in strada abbiamo fatto tre passi indietro e il miraggio di vedere Sassuolo finalmente civile e vivibile si è allontanato sempre di piu’.
Non è possibile che ogni settimana ci siano gli stessi problemi, i disagi sono troppi. Non si può andare avanti così.

La Politica è forse anni che ignora il problema “Moschea” e il mondo civico che è intervenuto sul problema piu’ volte con considerazioni costruttive, è stato probabilmente indicato da alcuni come razzista e/o xenofobo ed è forse servito/strumentalizzato come arma per ottenere qualche possibile voto in più. E’ scandaloso per una città che è la capitale mondiale della piastrella.
La principale patologia del paese quindi è probabilmente rappresentata dalla disaffezione dalla politica derivata proprio dai politici che svolgono il loro mestiere in maniere probabilmente indecente, negando forse la trasparenza e bandendo forse la credibilita’.
E’ ormai un’odiessea senza fine la storia della “moschea dove si fara’ e se si fara’” nel distretto ceramico. Perche’ gli altri Comuni non si mettono a disposizione e iniziano a ragionare attorno ad un tavolo come ha sollecitato nei mesi scorsi il nostro Comitato Conto anch’io a Sassuolo?

Il distretto che non trova una soluzione per fare pregare (nella legalità) migliaia di cittadini di religione musulmana, sta creando forte imbarazzo a livello nazionale ed europeo (e naturalmente ulteriori tensioni in città, ma forse proprio questo si voleva?).
Siamo arrivati alla scelta estrema degli islamici, un inaccettabile ricatto/sfida alle regole: pregare per strada. Perche’ il Comune non manda i vigili (che hanno la sede a pochi passi!) a far sloggiare per occupazione di spazi pubblici non autorizzata?
La richiesta di avere un luogo dove pregare è legittima e comprensibile, soprattutto se si tengono a mente le condizioni in cui molti credenti si trovano a dover pregare, ma questo luogo non potra’ essere certamente nelle zone residenziali sassolesi.
È vero che è un diritto quello di poter praticare la propria fede e sentirla con serenità, ma bisogna anche rendersi conto che i tempi devono essere maturi per aspettarsi l’approvazione di una richiesta e quindi bisogna non richiederla come fosse una “pretesa”.
Poi c’è bisogno di piu’ persone competenti nate e cresciute in Europa, che non parlino un linguaggio ambiguo, che abbiano il coraggio di prendere distanze e condannare fatti che vanno condannati. Che non abbiano paura di dimostrare che le sale di preghiera non sono “ghetti” che impediscono di far parte della società a tutti gli effetti, che presentino questi luoghi come spazi sempre aperti a tutti, sia in occasioni speciali che in occasioni meno speciali.

Per concludere dunque diciamo che tutti devono rispettare la legge senza nessuna deroga e allo stesso tempo con grande rammarico facciamo notare inoltre che di fatti per risolvere il problema denominato “Moschea” non se ne sono visti, solo inutili chiacchiere, o meglio “La solita aria fritta”.

(Piccinini Dott. Ivano, Presidente del Comitato Conto anch’io a Sassuolo)