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I numeri del volontariato modenese


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Un ricerca, che verrà presentata l’8 novembre 2008 a Vignola, fornisce nuovi dati e nuovi spunti di riflessione. Grandi titoloni sui giornali e allarmismo dilagante: stiamo diventando tutti più egoisti e ormai nessuno ha voglia –o tempo- di dedicarsi agli altri. Ma è davvero così? I dati non lo confermano.


Confrontando le informazioni sulla consistenza dell’esercito del volontariato militante nel medio periodo (cioè dal 2001 al 2006), scopriamo che i volontari continuativi sono passati da 13.000 a 10.700, con un calo del 17%. Nel breve periodo, però, la realtà è un po’ diversa. La ricerca Feo-Fivol commissionata dal Centro di Servizio per il Volontariato di Modena (che verrà presentata in un convegno sabato 8 novembre a Vignola) confronta i dati del 2005 con quelli del 2006 e registra un incremento sia dei volontari, sia delle associazioni. Il saldo aritmetico, relativo alla dinamica delle risorse volontarie, è dunque positivo all’interno delle associazioni modenesi negli ultimi 2 anni: il numero assoluto dei nuovi entrati supera nettamente quello degli usciti, con un attivo nel biennio 2006/2007 di 544 unità. Solo nel 16% delle associazioni prese a campione nella ricerca (campione statistico di 243 OdV di primo livello su un totale, in provincia, di 478) c’è stato un regresso di forze attive gratuite, a fronte del 64% della associazioni in cui si è incrementato il numero dei volontari.
E’ evidente però come esistano organizzazioni che risultano, secondo quanto rilevato dalla ricerca, maggiormente in grado di “attirare” nuovi volontari, favorendo così il turn over necessario per la sopravvivenza dell’organizzazione negli anni: il saldo positivo degli attivisti è una situazione diffusa in particolare tra le organizzazioni più grandi e più vitali, meglio organizzate e con personale remunerato.

“Va sottolineato però come nel modenese cresca di più, in proporzione, il numero delle organizzazioni che non quello dei volontari.” ha sottolineato Renato Frisanco, ricercatore Feo-Fivol, curatore della ricerca “Il volontariato sotto la lente: le organizzazioni di volontariato e i volontari della provincia di Modena” “Nel biennio 2006/2007 le associazioni sono infatti passate da 409 a 477, il che significa che si sta andando verso una “molecolarizzazione” del volontariato, con associazioni che sempre di più tendono ad assottigliarsi. Un fenomeno questo” continua Frisanco “fortunatamente attenuato, nel modenese, dalla capacità che le associazioni hanno di fare rete, collaborando con altre OdV omologhe o di terzo settore, ma anche cercando sinergie con le Amministrazioni pubbliche”.

“In questi anni inoltre – riferisce Alessandro Cantoni, presidente della Associazione Servizi per il Volontariato di Modena- abbiamo assistito alla nascita ed allo sviluppo di nuove modalità con le quali i cittadini esprimono il proprio impegno sociale. Pensiamo ad esempio ai gruppi di acquisto solidale, ai social networks che si organizzano sul web ma che agiscono sul territorio, (meet-up), etc. Pertanto le forme della cittadinanza attiva si arricchiscono, evolvono, e il volontariato con esse. Il compito del Centro di Servizio per il Volontariato – continua il presidente- è proprio quello di stare al fianco delle associazioni di volontariato, aiutarle nelle diverse fasi di vita, fornire loro strumenti, spunti, risorse culturali, umane e servizi efficienti. E’ giusto tenere alta la soglia di attenzione sull’evoluzione di questi fenomeni – conclude Cantoni- ed è per questo che ricerche come quella realizzata con la fondazione Feo–Fivol rappresenta per il volontariato uno strumento fondamentale di analisi ed insostituibile supporto per la progettazione delle attività“.