Home Economia Il Consorzio Gas Intensive chiede l’estensioned dei tetti antitrust

Il Consorzio Gas Intensive chiede l’estensioned dei tetti antitrust


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“Dobbiamo essere realisti e prendere atto del fatto che il mercato italiano del gas è assolutamente imperfetto e comportarci di conseguenza: nel nostro mercato c’è troppa poca concorrenza lato offerta, come spesso hanno sottolineato l’Antitrust e l’Autorità per l’Energia”, dichiara Alfonso Panzani, Presidente di Gas Intensive.

“Occorrono azioni immediate: i tetti antitrust previsti dal Decreto Letta stanno per scadere ed il nostro mercato non può farne a meno. Si deve provvedere a rinnovarli ed estenderli per un periodo più lungo. In considerazione dell’esistenza di un operatore tutt’ora largamente dominante, si dovrebbero in parallelo considerare nuove procedure di gas release e di capacity release e vigilare affinché queste siano destinate agli utilizzatori finali industriali, in modo che vi sia un reale beneficio per l’intero sistema italiano. Come farlo? – prosegue Panzani – con lo strumento dei mandati dei reali utilizzatori finali, o comunque con strumenti di aggregazione della domanda analoghi a quelli sviluppati per il settore elettrico nei più avanzati paesi UE. Se non ci prendiamo cura di trasferire effettivamente il beneficio delle allocazioni di capacità o di gas agli utilizzatori industriali finali, si perdono occasioni importanti, come è avvenuto nel caso dei due sbottigliamenti del TTPC algerino e nell’ultima assegnazione sul TAG, il gasdotto che ci arriva dalla Russia via Austria, ove inspiegabilmente si è riscorso ad una lotteria”.
“Tutto ciò è urgente – continua il Presidente – se si considerano le condizioni in cui si trovano ad operare le imprese gas intensive italiane: una crescita impressionante dei prezzi di acquisto del gas naturale, dovuta alla crescita delle quotazioni del prezzo del petrolio a cui il prezzo del gas è indicizzato. Il prezzo medio atteso per l’anno termico 2008/2009 si stima possa essere superiore del 35-40% rispetto a quello dell’anno termico 2006/2007. Il prezzo del gas per le imprese industriali nel settembre scorso è cresciuto almeno del 50-60% rispetto a quello del gennaio 2006 e potrà crescere ulteriormente nei prossimi mesi se le quotazioni del petrolio dovessero riprendere a salire. Purtroppo la crescita dell’incidenza dei costi di acquisto dell’energia sul valore della produzione ha inciso inevitabilmente sulla redditività delle nostre imprese, come efficacemente dimostrato dallo studio Prometeia”.
Panzani, accanto a (Enrico Letta) e Enzo Raisi della Camera dei Deputati, Antonio Costato vicepresidente di Confindustria con delega all’energia, ed alla presenza dei vertici delle otto associazioni confindustriali che hanno promosso il consorzio Gas Intensive (carta, acciaio, ceramica, vetro, metalli non ferrosi, calce e gesso, laterizi e fonderie i settori rappresentati), ha incontrato la stampa in occasione della presentazione dello studio di Prometeia, società leader nella ricerca economica e finanziaria: ‘L’industria gas intensive e lo sviluppo del mercato del gas: criticità e proposte’.

Enrico Brandoli di Prometeia ha illustrato i numeri dell’industria ad alta intensità di gas (gas intensive appunto) ed i contorni delle criticità individuate nello studio: “stiamo parlando di un complesso di industrie che sviluppano una produzione per un totale di 92 miliardi di euro. Le industrie gas intensive sono a monte di filiere strategiche che producono essenzialmente beni intermedi, conseguentemente le variazioni del prezzo del gas loro destinato si riflettono a valle nel sistema produttivo. L’incidenza del costo ‘energia’, sul valore della produzione italiana è in costante crescita nell’ultimo decennio. Per migliorare l’efficienza del mercato del gas – continua Brandoli – si deve puntare ad adeguare la capacità infrastrutturale alla domanda crescente registrata sul mercato. I recenti ampliamenti delle capacità di import non sono sufficienti per creare un mercato libero, liquido ed efficiente”. Come affrontare il problema? La presentazione di Brandoli e Bidoia ha fornito utili indicazioni: “si deve puntare sulla realizzazione dei progetti presentati per l’incremento della nostra capacità di import: realizzare i nuovi gasdotti progettati, i rigassificatori approvati e aumentare la capacità di stoccaggio. Tutte queste sono soluzioni che richiedono però un fattore che è scarso per le industrie italiane: un tempo medio-lungo. Quelle indicate dal Presidente Panzani sono le soluzioni che possono permettere alle industrie di resistere sino al momento in cui le misure di lungo periodo si concretizzeranno”.

Il presidente Panzani puntualizza che altre importanti misure di diretto interesse del settore industriale riguardano “la revisione delle tariffe di trasporto, adottando un criterio degressivo a favore dei consumatori costanti di grandi volumi come in Spagna e Regno Unito. Inoltre si dovrebbe operare per una diffusione dei contratti di acquisto pluriennali per le aggregazioni di domanda che possono assumersi tali impegni. Attenzione invece – ammonisce – a valutare attentamente le modalità ed i tempi di realizzazione della borsa del gas” L’esperienza negativa vissuta con la borsa del mercato elettrico ha lasciato il segno, evidentemente.

Antonio Costato, Vicepresidente Confindustria per l’Energia, ha dichiarato: “In questo momento difficile bisogna parlare di energia, ma non lo si può fare prescindendo dalla scenario esterno, che è quello della crisi.
Il governo si sta lanciando molto sul tema del nucleare, ed è positivo che abbia buttato il cuore oltre l’ostacolo prefissandosi la data del 2020. Al 2020 dobbiamo arrivarci vivi però. Per Confindustria c’è bisogno anche di segnali immediati . E’ necessaria – ha proseguito Costato – la creazione di microinfrastrutture, ma sopratutto che si proceda sulla strada delle liberalizzazioni.
Mi aspetto una discesa della componente energia che incide sui costi dell’impresa, discesa che sarà in parte dovuta al calo del prezzo dell’oil e gas, ma che da solo non è sufficiente. Rendite di posizione e inefficienze incidono moltissimo, per questo è necessario liberalizzare e spingere per una maggiore competitività”.

Enzo Raisi, Capogruppo PDL in Commissione Attività Produttive alla Camera, ha invitato il Presidente Panzani e il Consorzio GI a promuovere le posizioni dell’industria gas intensive in sede istituzionale: “vi invito a far sentire le vostre istanze attraverso il dialogo con il Governo in modo particolare in questa fase di discussione del disegno di legge 1441 contenente disposizioni in materia di politica energetica”.
“Siamo sensibili e aperti al dialogo con le industrie in questa fase di incertezza economica internazionale. il Governo – ha continuato Raisi, relatore del ddl 1441 in Commissione Attività Produttive – segue con estrema attenzione i problemi legati alla competitività delle industrie che derivano dagli elevati costi di acquisto dell’energia e intende portare avanti con impegno le misure di politica energetica previste nei provvedimenti in esame in sede parlamentare”.