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Crisi finanziaria, Napolitano: ”Non alimentare allarmismo”


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La crisi finanziaria internazionale è seria ma bisogna evitare di alimentare l’allarmismo. E’ la raccomandazione rivolta dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sia alle forze politiche che al mondo della stampa, in occasione della celebrazione al Quirinale della ‘Giornata dell’Informazione’.

Il capo dello Stato non nasconde gli effetti della “crisi finanziaria, con pesanti ricadute nell’economia che ha assunto dimensioni mondiali e che presenta danni e rischi gravi per tutti, anche per l’Europa e per l’Italia.

Questa crisi – sottolinea – chiama senza dubbio a un forte senso della responsabilità nazionale ed europea le nostre istituzioni, le forze politiche di entrambi gli schieramenti e anche il mondo dell’informazione”.

Napolitano esorta a “non alimentare un allarmismo, che in questo campo può diventare immediatamente fattore di aggravamento della crisi; è un dovere – aggiunge rivolto ai giornalisti presenti nel Salone dei Corazzieri – che certamente anche chi fa giornalismo oggi avverte e sa di essere chiamato ad assolvere. Naturalmente – precisa – questa è una considerazione che ha un valore generale: senso della misura e del limite e lucida coscienza di tutte le ricadute di quel che si scrive e del come si informa e si commenta non possono in alcun campo, anche di fronte a serie vicende e questioni di interesse generale, significare conformismo, censura o autocensura, rinuncia spontanea o subita, all’esercizio della libertà di giudizio, anche e in modo particolare in senso politico”.
Quindi ha rivolto un monito perché nelle cronache giudiziarie non venga meno ”la ricerca di un valido equilibrio tra i valori del diritto-dovere di informazione e del rispetto della riservatezza delle indagini e della privacy e dignità delle persone”, indicando nell’ ”autovigilanza” e nella ”capacità di autocorrezione” la strada maestra.
E, fra tanti premi istituiti nel settore dell’informazione e del giornalismo, ne suggerisce uno ”per i titoli che caratterizzano vistosamente nelle edicole i nostri giornali: un premio per i titoli più misurati e meno sensazionali”.
Napolitano precisa che rinunciare al sensazionalismo certo non si deve tradurre in “titoli ambigui o poco stimolanti alla lettura; ma in titoli che rispettino più correttamente il fatto che viene presentato e il pensiero che viene ospitato, specie nel campo dell’informazione politica”.
I
l capo dello Stato ha affrontato anche la spinosa questione dei tagli all’editoria. “Non si può sfuggire da parte di nessuno e in nessun settore – sottolinea – all’imperativo del contenimento della spesa pubblica, per rispetto dell’impegno europeo al pareggio del bilancio considerando il nostro ingente debito pubblico e per l’interesse proprio e fondamentale del nostro Paese”.

Per Napolitano, tuttavia, se da un lato “il contenimento della spesa pubblica nell’editoria va affidato soprattutto alla razionalizzazione di molte voci che non brillano in certi casi per validità di motivazioni, per funzionalità e per trasparenza”, dall’altro si deve considerare “la preoccupazione a non comprimere il pluralismo dell’informazione, anche in particolare per le voci e le posizioni oggi non rappresentate in Parlamento. Una necessità che, naturalmente, si pone non solo per la carta stampata ma anche per la radio e la televisione”.

Il presidente della Repubblica ha inoltre rivolto un “pressante invito” alle parti ad “andare avanti fino in fondo nel dialogo per il rinnovo del contratto di lavoro dei giornalisti”.

Giornalisti che ”rappresentano presidi essenziali per la verità, la libertà e la democrazia” e a quanti “rischiano la vita, in missioni giornalistiche all’estero, in zone di terrorismo e di scontro armato” è andato l’omaggio e il ricordo del capo dello Stato.

Fonte: Adnkronos