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Flc/Cgil Modena: no alle classi separate per i bambini immigrati


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Il sindaco scuola-università Flc/Cgil di Modena esprime forte preoccupazione in merito alla mozione approvata martedì 14 ottobre dalla
Camera dei Deputati, che reintroduce per gli alunni migranti le classi differenziali, in voga negli anni ’50 per i disadattati sociali o la
medicalizzazione dei disabili.


In pratica, solo chi dimostra una buona conoscenza della lingua italiana potrà entrare nella classe di appartenenza, tutti gli altri andranno in “classi di inserimento”, come le definisce la mozione, allo scopo di supportare una “politica di discriminazione transitoria positiva”.
Può la discriminazione essere positiva? Per noi no !

L’integrazione non è mai avvenuta separando le persone, ma anzi consentendo la conoscenza e il confronto, lasciandole dialogare nella
condivisione quotidiana degli spazi di vita. Il provvedimento va contro i nostri principi costituzionali e porta in sé i germi del razzismo.
Non possiamo condividere scelte discriminanti perché ciascun bambino ha il diritto di vivere una positiva esperienza di integrazione insieme ai propri coetanei: la ghettizzazione, foriera della triste “dinamica del capro espiatorio”, appositamente costruita da chi vuole incentivare e veicolare tensioni, non ha mai prodotto progressi.
La provincia di Modena vive, da anni, solide esperienze scolastiche di integrazione, basate sulla convivenza fra le diverse realtà culturali: i
bambini stranieri sono stati finora inseriti nelle classi “normali” e hanno ricevuto un aiuto per apprendere la nostra lingua nei corsi di
alfabetizzazione “Italiano L2” tenuti in genere al di fuori dell’aula con piccoli gruppi di alunni stranieri, divisi per livelli di conoscenza,
consentendo comunque ai bambini di rimanere in classe con i compagni italiani, soprattutto nelle ore dedicate alle materie più “pratiche”
(tecnologia, arte, ecc…), in modo da favorire il processo di integrazione e velocizzare l’apprendimento dell’italiano attraverso il dialogo e lo scambio con i coetanei.
Il drastico taglio ai finanziamenti delle scuole, già avviato, mina la possibilità di garantire un adeguato sistema di integrazione e
intercultura, centrali nell’era della globalizzazione e della complessità: la mozione approvata martedì azzera ogni possibilità di creare pratiche
costruttive ed efficaci in questa direzione.

Occorrerebbe semmai incentivare l’insegnamento di “Italiano L2” ed
aumentare il numero dei docenti e dei corsi di alfabetizzazione, non abbattere una pratica dimostratasi finora utile.

Riteniamo dunque la misura sulle classi differenziali fallimentare e iniqua, anche da un punto di vista didattico: per apprendere una lingua
straniera velocemente è infatti determinante vivere con persone che la parlano, altrimenti non si capirebbe il motivo per cui da anni le famiglie
italiane mandano i loro figli in soggiorni all’estero per l’apprendimento di lingue straniere, proprio in virtù degli esiti positivi della pratica del full immersion. Qualsiasi lingua straniera si impara parlando!
Non possiamo accettare che ancora una volta sia la scuola a pagare, attraverso i bambini, fulcro della scuola e futuro di una società che
vorremmo più tollerante e giusta, non razzista e ingiusta. La società di domani è anche frutto della scuola di oggi.

(Sindaco scuola-università Flc/Cgil di Modena)