Home Modena Modena: ‘Razzismo no grazie!’ presidio sabato in largo Sant’Agostino

Modena: ‘Razzismo no grazie!’ presidio sabato in largo Sant’Agostino


# ora in onda #
...............




Dopo i recenti episodi di razzismo avvenuti in diverse province italiane, le comunità di immigrati presenti a Modena sentono la necessità di promuovere un momento di sensibilizzazione contro ogni forma di discriminazione e per una società multietnica, che vuole anche essere un momento di incontro fra tutti i cittadini modenesi.

Le comunità straniere presenti a Modena – ghanese, nigeriana, senegalese, malese, eritrea, ivoriana, iraniana, marocchina, tunisina, albanese, polacca, pakistana, del Burkina Faso, camerunese, congolese e mauritana – danno vita ad un presidio in largo Sant’Agostino sabato 18 ottobre dalle ore 15.30 alle 18. Aderiscono all’iniziativa la Provincia e il Comune di Modena, i sindacati confederali Cgil, Cisl, Uil, Arci, Acli, Forum del Terzo Settore, Associazione Porta Aperta e Associazione Donne dal Mondo.

La manifestazione, allietata da intrattenimenti musicali, balli e dalle bandiere colorate delle diverse comunità, sarà un’occasione per testimoniare la preoccupazione per il disagio che provano tutti i cittadini modenesi, immigrati e non, a vivere in un clima sociale sempre meno sereno e solidale.
Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, interverrà in collegamento telefonico per sostenere l’iniziativa delle comunità migranti.

I promotori dell’iniziativa vorrebbero che fosse più di tutto un’occasione di dialogo tra immigrati e modenesi per contrapporsi al montante clima xenofobo e razzista, a cui contribuisce non poco la campagna mediatica in atto, generando percezione diffusa di insicurezza, paura e pericolosità del territorio.

Ciò non consente di portare avanti una politica sull’immigrazione capace da un lato di cogliere la ricchezza socioculturale ed economica che questa ha in sé, dall’altro di sviluppare una cultura dei diritti e dei doveri che dovrebbe essere alla base di un paese democratico e civile.

Tutto ciò è la spia di un malessere sociale evidente che deve far riflettere in primo luogo il Governo e le istituzioni locali chiamate ad assumere le loro responsabilità e a mettere in atto politiche serie ed efficaci a vantaggio di tutti i cittadini, italiani e stranieri e che sappia coniugare politiche di sicurezza con politiche di integrazione ed accoglienza.