Home Modena PRC Modena: no alle classi-ghetto, i bambini sono tutti uguali

PRC Modena: no alle classi-ghetto, i bambini sono tutti uguali


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Il centrodestra, ha votato la mozione del leghista Roberto Cota, che prevede l’istituzione di classi–ghetto alle scuole elementari per i bambini stranieri. Questo provvedimento conferma la strategia razzista del Governo, già avviata da diversi mesi. Ricordiamo le iniziative del Ministro degli Interni, il leghista Maroni, che ha istituito i Commissari straordinari per l’emergenza nomadi e il censimento della popolazione rom con la rilevazione delle impronte digitali per i bambini.


Credo che sia importante ricordare che in Italia, sono circa 690.000 gli studenti stranieri presenti nelle nostre scuole, in rappresentanza di oltre 190 diverse nazionalità.
Essi presentano diverse problematicità di inserimento dovuto alla lingua ed alle diversità culturali, di cui la scuola di ogni ordine e grado, in questi anni si è fatta carico attivando diversi progetti volti a garantire una reale integrazione.
Questa mozione, del tutto politica, azzera le positive esperienze didattico–pedagogiche che hanno dimostrato che l’apprendimento della lingua avviene più velocemente se il bambino viene inserito nell’ambiente in cui viene parlata, e che lo scambio dei saperi arricchisce sia gli studenti italiani che quelli stranieri, potenziando la conoscenza, la solidarietà e l’accettazione dell’altro.
La creazione, invece, di “classe di transizione” rischia di accentuare la diversità tra gli studenti, trasformando gli stranieri in cittadini di serie b, socialmente diseguali, consolidando tra i bambini italiani la paura per il diverso e lo sconosciuto.
I tagli e i provvedimenti previsti nella scuola dalla riforma Gelmini, la schedatura dei bambini rom, e le classi–ghetto per gli stranieri rientrano tutti in uno strategico piano del governo, indebolire la società civile e democratica.
Attenzione, ognuno di questi provvedimenti è stato accompagnato da rassicurazioni, spacciate come interventi migliorativi e risolutivi di un problema.
Non dimentichiamo che con le stesse rassicurazioni nel 1938 sono stati emanati provvedimenti per la difesa della razza nelle scuole, nel 1941 sono stati emanati provvedimenti per favorire la pulizia etnica degli sloveni nei territori dell’ex jugoslavia da noi colonizzati, così anche l’impoverimento culturale della scuola avvenuta durante il periodo fascista, portandoci in un periodo storico che vogliono farci dimenticare per poterlo riproporre.

(Stefano Lugli, Segretario provinciale PRC –
Donatella Clerici)