Home Economia Anche in Emilia Romagna ci sono ‘paperoni’

Anche in Emilia Romagna ci sono ‘paperoni’


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Secondo uno studio di Aipb (Associazione italiana private banking), l’Emilia-Romagna è la terza regione con maggior ricchezza derivata da patrimoni privati. I ‘paperoni’ emiliano-romagnoli, infatti contribuiscono al ‘piatto’ nazionale con 73,9 miliardi di euro (9,5% dietro a Lombardia con 24,6% e Lazio 10,7%).

Nello studio “Stima del mercato italiano degli High Net Worth Individual” è stata analizzata la disponibilità finanziaria dei cosiddetti “super ricchi”, cioè le famiglie con un patrimonio finanziario (immobili esclusi) superiore ai 500.000 euro, definendone gli asset finanziari, le tipologie di investimento e la provenienza geografica.

Bologna è la città più ricca della regione con 18 miliardi. Seguono Modena (11,9), Reggio Emilia (8,5), Parma (8), Forlì-Cesena (6,5), Ravenna (6,1), Rimini (5,3), Ferrara (5,1) e Piacenza (4,6).

In Italia il mercato complessivo degli “High Net Worth Individual” nel 2008 si è attestato a 779 miliardi di Euro, facendo segnare un -6% rispetto agli 829 miliardi di Euro rilevati a consuntivo nel 2007. Nel 2006 la ricchezza complessiva era pari a 818 miliardi di Euro. Le famiglie di super ricchi italiani risultano pari a 594 mila, facendo segnare un -15% rispetto alle 694 mila famiglie annoverate nel 2007. Nel 2006 le famiglie super ricche residenti in Italia erano 703 mila. La loro segmentazione per fascia patrimoniale continua ad evidenziare come negli anni passati una fortissima concentrazione fra coloro che possiedono fra i 0,5 e 5 milioni di Euro, pari al 97% del totale delle famiglie HNWI e il 74% degli asset. Gli altri segmenti, ovvero 5 – 10 mln euro e oltre 10 mln euro rappresentano rispettivamente il 2% in termini di famiglie e l’11% in termini di asset e lo 1% di famiglie e il 15% di asset. Il portafoglio private nel 2008 e’ suddiviso in: 49% titoli obbligazionari (37% nel 2007); 8% quote di fondi comuni (19% nel 2007); 8% azioni quotate (11% nel 2007); 14% gestioni patrimoniali (17% nel 2007); 6% prodotti assicurativi (5% nel 2007); 16% depositi (10% nel 2007).