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Conto anch’io a Sassuolo: nel distretto manca la liquidità


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Nel nostro distretto la presenza storica dei grandi gruppi produttivi e la loro tendenza ad abbandonare il nostro territorio desta gravi preoccupazioni ai fini occupazionali in quanto questa fuga di imprese di grandi dimensioni si somma a una grave crisi del mondo delle piccole aziende.


Non si vedono poi da anni, o meglio da sempre, aziende internazionali straniere desiderose di investire nel distretto o pronte a fare delle collaborazioni industriali-commerciali con imprese locali.
La grave situazione economica che l’imprenditoria sta vivendo è dovuta soprattutto alla generale mancanza di liquidità che porta al non rispetto dei pagamenti concordati contrattualmente da parte dei privati e dalla forte stretta creditizia praticata dagli istituti di credito (causata da questa crisi finanziaria) . Gli imprenditori si trovano al centro di un circolo vizioso per cui il mancato rispetto dei pagamenti influenza negativamente la possibilità di ricevere credito da parte delle banche.

La crisi finanziaria internazionale, al netto degli interventi di salvataggio da parte dei governi, non spaventa solo il mondo del credito ma coinvolge anche il singolo cittadino che non potendo prevedere l’approdo finale tende a contrarre le spese (i consumi sono in caduta libera!). Al contempo non investe più il risparmio nel settore immobiliare, probabilmente il settore piu’ in crisi in questo momento, (ma non solo) in quanto l’andamento del costo della vita è in continuo rialzo e l’inflazione ben più alta di quella programmata.

Il quadro a Sassuolo è allarmante, ma finora non è stato fatto nulla, dal punto di vista delle Istituzioni e nessuno è corso ai ripari. E’ necessario un cambio di passo e che la classe dirigente e politica si attivi, mediante le migliori competenze, per individuare strategie di sviluppo efficaci e concrete che consentano , attraverso l’utilizzo accorto delle tante risorse disponibili , di intervenire a loro sostegno.
La priorità in questo momento non è solo uscire dalla crisi finanziaria e moralizzare la finanza, ma anche quella di intervenire con proposte concrete per affrontare la crisi economica e creare lavoro e sviluppo.

A Sassuolo, in particolare, probabilmente non ci sarà un cambiamento innovativo e competitivo, finchè a legiferare ci saranno “Le statue imbalsamate” della politica, forse incapaci di captare ogni cambiamento nella società, ma soprattutto forse incapaci di indicarci la strada nuova da percorrere.
Non dobbiamo, pero’, perdere la speranza di vedere anche a Sassuolo un cambiamento politico, possibile solo con la partecipazione attiva di tutti i cittadini.

Insomma per concludere sottolineamo per l’ennesima volta che a Sassuolo si continua a spendere, sperperare e la pressione fiscale e il costo dei servizi aumentano sempre di più, di questo passo si rischia il defolt , non delle banche, ma delle famiglie sassolesi. Basta sperperi e piu’ risorse alle famiglie, imprese, per superare il momento molto difficile di questa congiuntura monetaria-finanziaria.

(Piccinini Dott. Ivano, Presidente del Comitato Conto anch’io a Sassuolo)