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Sciopero scuola 30 ottobre: pieno sostegno Cgil Cisl Uil E-R


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Cgil, Cisl e Uil regionali dell’Emilia Romagna sostengono i genitori, gli studenti e lavoratori che stanno protestando contro i provvedimenti del governo sulla scuola e invitano a partecipare allo sciopero del 30 ottobre ed alla manifestazione a Roma. La netta presa di posizione unitaria è espressa in un documento che i sindacati regionali rendono noto a pochi giorni dallo sciopero che in Emilia Romagna interessa circa 60.000 lavoratori della scuola.

Il documento unitario richiama i gravi danni che le scelte del governo produrranno sul sistema scolastico regionale, a partire dall’occupazione: sono almeno 10.000 i precari in Emilia Romagna a cui non verrà rinnovato il contratto a tempo determinato. “Migliaia di lavoratori, nella maggior parte donne e di età tra i trenta e quaranta con laurea, spesso con figli, – sottolineano Cgil, Cisl, Uil E-R-, saranno privati dell’unico rapporto di lavoro che gli garantiva da anni un reddito, con poche possibilità di ricollocazione: chiude la più grande e articolata azienda dell’Emilia Romagna”.
Lo scenario tratteggiato dai sindacati è desolante: nella scuola elementare e materna riduzione delle esperienze di tempo pieno e ritorno a 24 ore la settimana (dalle 8,30 alle 12,30), con classi più numerose, poco tempo e pochi insegnanti, col rischio di anticipare il processo di selezione nella scuola primaria; nella scuola media taglio del tempo prolungato e dell’orario settimanale, meno qualità e quantità di formazione per tutti e dunque spazio non al sostegno ma all’esclusione di disabili, stranieri e ragazzi con difficoltà; nella scuola superiore calo delle ore di lezione e delle sperimentazioni per le classi prime dal 2009/2010, impoverimento degli istituti professionali e tecnici a favore del modello selettivo dei licei, il che fa prevedere un aumento della selezione e degli abbandoni.
“Viene così progressivamente smantellato – rimarcano Cgil, Cisl, Uil E-R – il sistema della scuola pubblica definito dalla nostra Costituzione per una scuola diversa, nella quale i più deboli economicamente e socialmente saranno penalizzati ed espulsi precocemente”.
E non basta ancora: vengono chiuse per decreto, a partire dal prossimo anno scolastico, tutte le scuole con meno di 500 alunni nonchè tutti i plessi scolastici con meno di 50 alunni. Per l’Emilia Romagna significa chiudere un centinaio di scuole su tutto il territorio montano. “Il decreto scarica enormi costi sociali ed economici sui piccoli Comuni, – puntano il dito i sindacati – e in particolare sui Comuni montani. Da un punto di vista economico l’operazione è sostanzialmente a saldo zero, dal punto di vista della qualità della scuola e delle rispettive comunità il danno è enorme”.
Queste in sintesi le ragioni che motivano Cgil, Cisl, Uil E-R a contrastare insieme con forza le scelte del governo e ad attivarsi per la piena riuscita della giornata di lotta del 30 ottobre.

Cgil, Cisl e Uil Emilia Romagna