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In scooter sicuri con “A tutto casco”


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Ettore e Ilaria. Vittorio (Vit, per gli amici) e Gaia. Ragazzi tra i 16-17 anni che, dopo anni di bus e “imbarazzanti” passaggi dai genitori, conquistano finalmente il fatidico motorino. Sono loro i protagonisti del kit multimediale (cd rom e libretto) “A tutto casco”, realizzato dall’Osservatorio per l’educazione stradale e la sicurezza della Regione, Touring club italiano e agenzia “Civicamente”, presentato stamani al liceo scientifico “Augusto Righi” di Bologna.

Un “prodotto” sul mondo delle due ruote, pensato per stimolare nei più giovani comportamenti responsabili e corretti in tema di sicurezza stradale. Le copie finora prodotte (3000 cd-rom per gli insegnati, 30.000 libretti per gli studenti) verranno distribuite in tutte le scuole superiori dell’Emilia-Romagna.

“Ai ragazzi – dice l’assessore alla Mobilità e Trasporti della Regione Alfredo Peri – vogliamo dare questo messaggio: quando si sale alla guida di un mezzo, si hanno sempre delle responsabilità in più. Non c’è infatti solo la quota di libertà che il mezzo dà, ma anche la quota di responsabilità verso se stessi e verso gli altri. Come Regione, attraverso l’Osservatorio, abbiamo lavorato molto sull’educazione e sulla prevenzione. E’ un investimento, a nostro parere, che guarda al futuro”.

“In Emilia-Romagna circolano attualmente circa 450mila tra ciclomotori e motocicli – spiega Emanuela Bergamini Vezzali, presidente dell’Osservatorio – . In particolare si è registrato, anche a livello nazionale, un aumento di ‘scooteroni’ e moto di grossa cilindrata. Studi europei hanno rilevato come negli ultimi anni in Italia ci sia stato un aumento della mortalità legata proprio all’uso della moto, e un calo invece tra gli utenti dei ciclomotori. Per questo, a partire dal 2009, lavoreremo molto come Osservatorio sull’utilizzo della moto”.

Il kit multimediale
L’agile libretto, illustrato da Cinzia Ghigliano, con testi di Marco Tomatis, è basato su una sceneggiatura mista fumetto/scritto sulla falsariga delle “sliding doors”, cioè delle storie possibili o ipotetiche a seconda di come ci si comporta o meno in determinate situazioni. Il cd-rom è stato concepito come strumento di supporto per gli insegnanti, per stimolare la discussione in classe su sicurezza e comportamenti alla guida del mezzo a due ruote. L’intero “pacchetto” multimediale – costo complessivo delle copie prodotte 60mila euro, tra fondi ministeriali e risorse dell’Osservatorio – è pensato per i giovani dai 14 ai 17 anni: un’età in cui gli adolescenti non sono più bambini ma non si sentono nemmeno totalmente adulti, vogliono dimostrare a se stessi e agli altri di essere indipendenti, capaci di gestire la propria vita e le proprie scelte. Per questo “A tutto casco” vuol far sentire i ragazzi protagonisti del proprio processo formativo, lasciando spazio all’autonomia intellettuale e al bisogno di elaborazione personale di problemi e situazioni. Al tempo stesso il kit vuole “formare” anche i docenti, per aiutarli a porsi di fronte agli alunni con una totale disponibilità a informare, a rispondere agli interrogativi, a trasmettere comportamenti corretti.

Gli incidenti stradali in Emilia-Romagna
Tra il 2001 e il 2006 si è registrato un calo – sia a livello nazionale che regionale – di incidenti, morti e feriti. Dai 263.100 incidenti avvenuti in Italia nel 2001 (27.457 in Emilia-Romagna) si è passati ai 238.124 del 2006 (23.950 sul territorio regionale). Per quanto riguarda i decessi, in Italia nel 2001 sono stati 7.096 (5.669 nel 2006), mentre in Emilia-Romagna si è passati da 813 a 539 (-34%). In diminuzione anche i feriti: dai 373.286 del 2001 ai 332.955 del 2006 (dato nazionale), da 38.255 a 33.235 in Emilia-Romagna (fonte Istat). A livello regionale, nel 2006 l’auto ha rappresentato il 66% dei veicoli coinvolti in incidenti; è il veicolo a bordo del quale viaggiava il 45% dei soggetti deceduti e da cui è stato investito il 67% dei pedoni deceduti. Auto, ciclomotori, motocicli e velocipedi rappresentano il 90% dei veicoli coinvolti in incidenti: su ciclomotori e motocicli viaggiava il 23% dei soggetti deceduti (elaborazione Regione Emilia-Romagna su dati Istat). Per quanto riguarda il 2007, attualmente è disponibile un’anteprima: cinque Province emiliano-romagnole (Bologna, Ferrara, Modena, Parma, Rimini), che risultano in convenzione con Istat per il coordinamento a livello locale della raccolta dei dati sugli incidenti stradali, hanno già pubblicato sul web i dati degli incidenti stradali del 2007. L’analisi, purtroppo, “frena” gli entusiasmi: a livello aggregato, infatti, c’è un rallentamento nel trend decrescente del numero di morti (-2%) dovuto a differenti risultati a livello locale. Rimini, infatti, brucia il risultato raggiunto nel 2006 con un incremento del 39% nei decessi tra il 2006 e il 2007. Ferrara, al contrario, riesce a riportarsi su livelli di mortalità adeguati al raggiungimento dell’obiettivo europeo registrando un calo di mortalità del 23% tra il 2006 e il 2007. A livello aggregato i valori di mortalità per il 2007 sono comunque in linea con l’obiettivo comunitario, dal momento che si posizionano su livelli mediamente inferiori del 30% rispetto a quelli registrati nel 2001: il percorso lineare verso la riduzione dei decessi del 50% richiede che entro il 2007 la riduzione di mortalità sia almeno del 33,3% e quest’obiettivo è stato raggiunto da tutte le realtà, esclusa la Provincia di Bologna (-21%) e, sebbene per poco, quella di Ferrara (-32%). (fonte Quaderni di statistica Regione E-R).
L’attività dell’Osservatorio per l’educazione stradale
L’Emilia-Romagna è la prima e unica Regione in Italia a essersi dotata, a partire dal 1990, di un Osservatorio per l’educazione stradale e la sicurezza. Per quanto riguarda la formazione culturale sui temi della sicurezza stradale e della convivenza sociale e civile in generale, fin dal 1994 è stata firmata un’intesa tra la Regione, la Direzione scolastica regionale e gli Uffici scolastici provinciali; l’intesa ha attivato, proprio tramite l’Osservatorio, nell’arco di circa nove anni di lavoro, corsi di informazione e di formazione per oltre 5000 docenti di varie discipline e di scuole di ogni ordine e grado (a partire dalla scuola materna), per favorire l’inserimento dell’educazione stradale nella programmazione scolastica. Inoltre, ha messo in atto oltre 2.300 progetti all’anno con oltre 500.000 presenze di giovani. Tutto questo con il coinvolgimento, da parte dell’Osservatorio, anche del mondo delle associazioni, che sono state indirizzate verso programmi concreti a livello locale in qualità di soggetti attivi. Una particolare attenzione è stata sempre rivolta all’elevata incidenza percentuale della mortalità giovanile: l’Osservatorio, fin dal 1989/90 “scoprì”, a partire dalle cronache locali, il fenomeno delle “stragi del sabato sera”, e da quel momento non ha mai cessato di attivare tutti i canali per azioni di sensibilizzazione, informazione e formazione per promuovere una sensibile riduzione degli incidenti.