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Beni architettonici: Muzzarelli (PD) interroga su ricaduta tagli in regione


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Gian Carlo Muzzarelli, del gruppo del PD, ha presentato una interrogazione alla Giunta regionale per avere chiarimenti sugli effetti che avranno nella nostra regione i tagli operati dal Governo nel campo dei beni architettonici.


Tra le “bellezze architettoniche del nostro territorio” che saranno penalizzate dai provvedimenti in questione – segnala il consigliere – c’è lo storico Palazzo Boncompagni, noto anche come Palazzo Barozzi, per ristrutturare il quale il Governo Prodi aveva assegnato un primo finanziamento di 200mila euro e un ulteriore finanziamento di 500 mila euro con la finanziaria per il 2008.

L’attuale Governo – contesta Muzzarelli –“ha tagliato radicalmente i fondi per i beni architettonici”, con un intervento della prima manovra economica del luglio scorso. Con le nuove misure economiche poi – continua – “l’intero comparto dei Beni culturali è passato dallo 0,4% allo 0,3% del PIL, con nuovi tagli degli elenchi già predisposti e finanziabili, anche dei fondi già disponibili per il 2008”.

Muzzarelli chiede dunque all’esecutivo di viale Aldo Moro quali sono le opere della nostra regione, oltre al palazzo Boncompagni-Barozzi, che subiscono, come nel caso segnalato “tagli immotivati” e in quale misura tali tagli inficeranno i progetti avviati per la qualificazione dei beni architettonici dell’Emilia-Romagna.
L’esponente del pd vuole poi conoscere quali azioni possa intraprendere la Regione “per poter convincere il Governo della necessità culturale, sociale, turistica e testimoniale di recuperare una maggiore sensibilità verso un settore particolarmente importante per un Paese come l’Italia caratterizzato da un numero di edifici storici senza pari nel resto del mondo ed ottenere il ripristino dei fondi”.

Infine Muzzarelli sollecita la Giunta regionale ad operare, nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni per far sì che l’impronta storico culturale della nostra Regione e dell’intero Paese sia protetta, mantenuta e valorizzata evitando che i costanti tagli, ormai in troppi settori non di interesse dell’esecutivo, precludano investimenti qualificati su immobili ricchi di storia”.