Home Modena L’AMMI dona al Policlinico una lampada per la fototerapia sui prematuri

L’AMMI dona al Policlinico una lampada per la fototerapia sui prematuri


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La Sezione di Modena dell’Associazione Mogli Medici Italiani (AMMI), in occasione del Trentennale di Fondazione della Sezione, ha donato alla Struttura Complessa di Neonatologia del Policlinico di Modena, diretta dal professor Fabrizio Ferrari, una nuova lampada per fototerapia studiata specificatamente per il prematuro (miniNeoBlue – Burke e Burke), una moderna apparecchiatura indispensabile per il trattamento dell’ittero neonatale.
Il costo dell’apparecchio è stato di 2.500 euro.


L’ittero neonatale è una condizione clinica estremamente frequente, caratterizzata dal colorito giallo di cute e sclere. Interessa sia i nati a termine che, in misura maggiore, quelli nati pretermine. L’ittero è causato dalla presenza nel sangue di bilirubina (un prodotto della degradazione della emoglobina). Se i valori di bilirubina si mantengono entro certi valori, il neonato non corre alcun pericolo (cosiddetto ittero fisiologico). Se, invece, la concentrazione ematica di tale sostanza diventa molto elevata, può diventare tossica e molto pericolosa perché può ledere il sistema nervoso e provocare gravi conseguenze neurologiche. Ciò è soprattutto vero nel prematuro per la maggiore vulnerabilità del sistema nervoso centrale del neonato di basso peso.
L’ittero cosiddetto fisiologico compare solitamente tra la II e III giornata di vita. L’ittero che compare nelle prime 24 ore è da considerarsi patologico, così come l’ittero che compare in IV o V giornata o se si prolunga per più di 1-2 settimane. L’ittero del prematuro è sovente patologico e potenzialmente grave.

La fototerapia è il presidio medico di prima scelta nei casi di ittero neonatale. È importante iniziare il trattamento il prima possibile e continuarlo fino ad ottenere una consistente riduzione dei livelli ematici di bilirubina. “La fototerapia – spiega il dottor Giancarlo Gargano, neonatologo del Policlinico – consiste nell’irradiazione del neonato con una luce di particolare lunghezza d’onda capace di trasformare parte della bilirubina che passa nei capillari cutanei in un composto (lumirubina) non tossico, metabolizzato più facilmente dal fegato ed eliminato con le urine, che non è in grado di passare a livello cerebrale”.

La lampada miniNeoBlue donata al Policlinico di Modena dall’AMMI, ha la particolarità di essere stata pensata soprattutto per i neonati prematuri. “. La NeoBlue è costruita in modo da essere agganciabile ai più diffusi modelli di incubatrice – spiega il professor Fabrizio Ferrari, direttore della Struttura Complessa di Neonatologia – e la sua tecnologia permette trattamenti più efficaci e quindi più brevi nel tempo, rispetto alle tradizionali apparecchiature per fototerapia”. Tali lampade inoltre, grazie alle tecnologia basata sui LED, riducono drasticamente l’emissione di raggi infrarossi e questo si traduce per il neonato in una notevole diminuzione del rischio di perdite idriche per evaporazione, e quindi di disidratazione.

L’AMMI, presieduta dalla gentile Sig.ra Antonella Candeli, perseguendo le proprie finalità istituzionali, in particolare in campo socio-sanitario, ha voluto con la sua donazione sottolineare l’attenzione che la comunità cittadina ha da sempre riservato al reparto di Neonatologia e Terapia Intensiva neonatale del Policlinico di Modena .
Da quando è entrata in funzione, alla fine del giugno scorso, la nuova fototerapia, è stata utilizzata su 18 prematuri per un numero complessivo di circa 400 ore.

“Ancora una volta il Policlinico di Modena deve essere grato al contributo di un associazione di volontariato per l’acquisizione di uno strumento che garantirà a tutta la cittadinanza, terapie più efficaci”. Ha commentato il dottor Stefano Cencetti, direttore generale del Policlinico di Modena.