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Vendemmia: torna a crescere nel 2008 la produzione di vino


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Sul fronte dei prezzi la crisi si fa sentire facendo segnare un calo generalizzato, con punte del 20% in diverse regioni del Nord, del Centro e del Sud, e non solo per i vini comuni ma anche per quelli di fascia più alta, tipo il Prosecco che lo scorso anno aveva invece fatto registrare incrementi fino al 120%.

Secondo i dati definitivi forniti da Assoenologi, rispetto alla vendemmia del 2007 – rivelatasi la
più scarsa degli ultimi 50 anni – quest’anno la produzione di vini e mosti si attesterà in Italia a quota 44,5 milioni di ettolitri, con un incremento rispetto alla campagna precedente del 5%. Un valore però ancora basso se confrontato con una
media quinquennale 2003-2007 di 48 milioni di ettolitri e decennale (1998-2007) di 50,6 milioni.

A differenza dello scorso anno, in cui il Centro-Sud fece registrare una produzione fortemente deficitaria rispetto al Nord, nel 2008 – sottolinea l’Associazione degli enologi e degli enotecnici – la situazione si presenta capovolta con le regioni del Centro-Nord, ad eccezione dell’Emilia Romagna che si è mantenuta stabile, tutte caratterizzate dal segno meno. Il maggior contributo alla vendemmia, quindi, è arrivato dal Centro-Sud dove, ad eccezione della Sardegna che ha subito un calo della produzione di vino del 30%, si evidenzia un notevole recupero rispetto allo scorso anno.

Rispetto alla qualità, il 2008 sarà ricordato come
un’annata eterogenea ma, complessivamente, più che buona con diverse punte di ottimo e anche di eccellente grazie alle positive condizioni climatiche verificatesi a settembre e ottobre, che hanno prolungato il periodo di raccolta e permesso
un forte recupero qualitativo al Centro-Sud.