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A Modena un meeting sulla lotta al tumore al seno


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I clinici dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia sono ormai saldamente in prima linea nella lotta al tumore al seno. Dopo aver presentato a Roma, il 23 ottobre, alla presenza del Ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna, la prima fiction 3D sulla prevenzione, e aver addirittura aperto una sezione virtuale del Dipartimento di Oncologia ed Ematologia su Second Life, l’Ateneo modenese-reggiano ospiterà dal 5 al 7 novembre 2008 l’importante congresso “Meet the professor – advanced course on breast cancer”.

L’appuntamento è organizzato dalla Struttura Complessa di Oncologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, diretta dal prof. PierFranco Conte, che vedrà la partecipazione di alcuni fra i massimi esperti fra cui il prof. Luca Gianni dell’Istituto Tumori di Milano, il prof. Gabriel N. Hortobagyi del MD Anderson Cancer Center di Houston, il prof. Dennis Slamon dell’UCLA University di Los Angeles, il prof. Ian Smith del Royal Marsden di Londra.
Scopo del convengo è fare il punto su sui risultati della prevenzione, diagnosi e trattamento del tumore al seno, tramite la discussione di casi clinici e l’intervento di esperti a livello mondiale che porteranno le proprie esperienze.

Il corso si tiene a Modena presso il Centro Servizi Didattici della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia (via del Pozzo, 71 – Policlinico).
Si inizierà mercoledì 5 novembre alle ore 9,30 coi i saluti del Rettore dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia prof. Aldo Tomasi, del Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena di Modena dottor Stefano Cencetti e della Preside della facoltà di Medicina e Chirurgia prof. Gabriella Aggazzotti.
La prima sessione si occuperà di epidemiologia e caratterizzazione molecolare del cancro al seno, con interventi sull’incidenza, sulle metodiche di riduzione del rischio (sia come stile di vita, sia come chemioprevenzione), sulla ereditarietà e sui marcatori molecolari che permettono di predire l’evoluzione della malattia ed instaurare una terapia mirata. Si approfondiranno inoltre tematiche riguardanti i progressi nella chirurgia conservativa della mammella.
Giovedì 6 novembre a partire dalle ore 9.00 la seconda sessione si occuperà di sottotipi molecolari del cancro al seno e terapie adiuvanti con interventi sulle terapie personalizzate. Al pomeriggio (dalle 15,30) si parlerà di terapie sistemiche primarie, come modello per ridurre ulteriormente l’estensione dell’intervento chirurgico e valutare sul singolo paziente l’efficacia delle terapie.
Venerdì 7 novembre si parlerà – infine – della malattia avanzata, delle varie alternative terapeutiche oggi disponibili e della possibilità, per particolari situazioni di malattia avanzata, di poter ottenere un controllo di malattia a lungo termine con l’intervento di diversi specialisti (oncologo, radioterapista, chirurgo, radiologo).

Questo corso è riservato a 200 partecipanti provenienti da 7 paesi europei e dagli Stati Uniti e per permettere una partecipazione più ampia, per la prima volta, le letture del corso verranno trasmesse in diretta sul COM inaugurato in Second Life. Chi accederà da Second Life alle presentazioni del convegno avrà anche la possibilità di porre domande al prof. Hortobagyi e al prof. Conte che saranno disponibili nelle tre serate per rispondere alle medesime.

Negli ultimi anni – spiega il prof. PierFranco Conte dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – in tutti i Paesi Occidentali, compreso il nostro, si è assistito ad un sensibile calo di mortalità per tumore del seno, pur in presenza di un continuo aumento dell’incidenza: oggi in Italia si contano circa 35.000 nuovi casi ogni anno. In particolare, nel nostro Paese negli ultimi 5 anni, la mortalità per cancro della mammella nelle donne al di sotto dei 49 anni è diminuita di ben l’11,2%: un risultato mai raggiunto nella storia della medicina in un periodo così breve e per una malattia letale. Parte di questo innegabile e straordinario successo si deve alle campagne di screening che consentono di individuare i tumori quando ancora presentano dimensioni molto ridotte. Se le neoplasia viene diagnosticata quando è inferiore al centimetro, infatti, le probabilità di guarigione raggiungono il 95%. Un’altrettanto determinante merito hanno rivestito l’ottimizzazione dell’approccio terapeutico integrato e la disponibilità ed il buon uso di farmaci sempre più efficaci. Questo convegno ha lo scopo di fare il punto sui risultati raggiunti, sottolineare gli aspetti critici ancora da risolvere ed individuare le più promettenti vie di sviluppo. La partecipazione a questo corso dei maggiori esperti mondiali sul carcinoma mammario è una riprova dell’ eccellenza internazionale che Modena ha raggiunto in questo settore e deve rappresentare motivo di orgoglio e di stimolo ulteriore per tutte gli operatori professionali che, all’interno dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria, contribuiscono quotidianamente a questo successo”.