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Bologna: classi separate, la condanna del Consiglio degli stranieri


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Il Consiglio degli stranieri della Provincia di Bologna – riunito in seduta plenaria il 31 ottobre 2008 – esprime all’unanimità una forte condanna alla proposta di istituzione di classi di inserimento separate per gli alunni stranieri, presentata alla Camera dal Deputato Roberto Cota.

Una lunga ed appassionata discussione ha visto intervenire sulla questione numerosi Consiglieri, tutti concordi nel condannare la proposta di creare delle “classi ghetto” per i figli degli immigrati.

L’apprendimento della lingua e il reciproco riconoscimento sono atti naturali per i bambini: l’integrazione passa quindi attraverso l’inserimento nelle classi appropriate per la loro età e il contatto con i coetanei italiani e di altre nazionalità. E’ questo, in sintesi, il contenuto degli interventi succedutisi durante la seduta.
Secondo i Consiglieri, eletti dagli stranieri di Bologna e provincia, al posto di questi provvedimenti demagogici e razzisti sono necessari investimenti in mediatori e ore integrative di apprendimento della lingua per i neo arrivati.
I membri del Consiglio sono però consapevoli – anche alla luce dei recenti tagli alle risorse della scuola – che interventi del genere non sono nelle intenzioni del Governo, percepito invece come animato da “progetti di divisione sociale e culturale tra i cittadini”.
La pericolosità insita in politiche di separazione è messa in luce durante le dichiarazioni di voto: solo mantenendo gli immigrati in un rapporto di subalternità, tenendoli ai margini della società è possibile per la Lega continuare a dipingerli come una minaccia e fare tesoro dei suoi proclami xenofobi a livello elettorale; ma la campagna elettorale è finita – commentano i Consiglieri – e continuare ad affrontare il tema dell’immigrazione come un’emergenza o una minaccia potrà solo avere conseguenze negative.

“Altro che classi separate per gli alunni stranieri – aggiunge Bouchaib Khaline, estensore della proposta di ordine del giorno – chi avrebbe bisogno di corsi di inserimento sono i politici che hanno proposto il provvedimento: a loro andrebbero destinati corsi per capire come realmente funziona la società italiana oggi”.
Non sole critiche vengono però dai rappresentanti degli stranieri; il documento approvato esprime fiducia nelle “capacità degli insegnanti di fare fronte agli inserimenti dei bambini stranieri” e apprezzamento per le positive esperienze messe in atto dalle realtà scolastiche del territorio.
Il Consiglio degli stranieri inoltre, riconoscendo la necessità di fare passi avanti per migliorare l’inserimento dei ragazzi immigrati, si propone come interlocutore degli Enti locali “per disporre una strategia comune per l’inserimento scolastico, l’insegnamento della lingua italiana e l’educazione civica”.