Home Letteratura Le strade provinciali modenesi: tutta la storia in un volume

Le strade provinciali modenesi: tutta la storia in un volume


# ora in onda #
...............




“La Provincia si fa strada” è il titolo del volume prodotto dalla Provincia di Modena con l’obiettivo di raccontare 150 anni di storia della viabilità modenese, in particolare quella oggi di sua competenza. Attingendo alla ricca fonte documentaria costituita dall’Archivio provinciale, illustrata da un ampio e spesso inedito corredo fotografico, gli autori ripercorrono le tappe più significative dello sviluppo della rete stradale ed il ruolo svolto dalla Provincia.

Il volume è stato curato da Antonella Manicardi, dirigente del servizio Pianificazione urbanistica, con la collaborazione di Clara Ghelfi, per la ricerca storiografica e d’archivio, di Alessandro Manni, direttore dell’area Lavori pubblici, e di Paolo Battaglia, coordinatore editoriale per il Fotomuseo Giuseppe Panini.
Come spiegano Maurizio Maletti, vice presidente della Provincia di Modena ed Egidio Pagani, assessore provinciale alla Viabilità «il rapporto tra la Provincia e la viabilità ha radici lontane e si è rafforzato nel corso dei decenni. Tuttora la viabilità rappresenta, in termini di investimenti, una delle principali funzioni dell’ente. Questa ricerca documenta l’impegno di amministrazioni e uomini per migliorare le comunicazioni del territorio modenese, confermando anche quanto sia stretto il legame tra l’ente Provincia e la comunità modenese».
Il volume (315 pagine, in vendita nelle librerie al prezzo di 30 euro) sarà presentato al pubblico nel corso di un incontro in programma martedì 11 novembre (ore 17) al Baluardo della Cittadella a Modena (piazzale Giovani di Tien Am Men). Partecipano, oltre a Maletti e Pagani e gli Autori, i giornalisti Edmondo Berselli e Leo Turrini. Agli intervenuti sarà consegnata una copia omaggio del volume.
L’opera si apre con una ricostruzione storica dello sviluppo della viabilità modenese per poi seguirne la progressiva realizzazione, attraverso i profili e le opere dei protagonisti tra cui, in particolare, i tecnici ed i progettisti. Un’ampia sezione del volume è dedicata alla descrizione degli oltre mille chilometri di strade attualmente gestite dalla Provincia a cui si aggiungono le schede relative alle due arterie, la Via Emilia e le strade Canaletto e Giardini, tuttora di competenza statale. Illustrato da oltre 650 immagini, tra fotografie e progetti, il volume documenta anche l’evoluzione di luoghi e paesi, messi a confronto a distanza di decenni.

Con l’Unità d’Italia la Provincia crea una nuova rete
Il rapporto tra la Provincia e la viabilità inizia nel 1860 con l’Unità d’Italia quando, anche a Modena, viene avviato il passaggio alla Provincia di diverse strade, gestite fino ad allora dai Comuni. Con la riorganizzazione del Genio civile furono creati i primi uffici tecnici e viene introdotta per la prima la classificazione di strada provinciale.
Come spiegano gli autori del volume sulla storia della viabilità provinciale «l’obiettivo della ricerca è stato anche quello di raccontare il ruolo dei tanti protagonisti, dai politici ai tecnici, che hanno reso possibile la realizzazione di opere che spesso hanno mutato il destino sociale ed economico di intere comunità».
Negli decenni successivi all’Unità d’Italia, oltre al passaggio alla Provincia di diversi tratti comunali, si realizzano interventi di adeguamento che costituiscono ancora oggi la principale rete di collegamento tra i comuni, tra questi i collegamenti montani che attraversano l’Appennino tra Montefiorino e il bolognese e diversi ponti come quelli di Navicello, Motta e di Samone.
Un altro momento decisivo nel ruolo della Provincia sulla viabilità è stato il secondo dopoguerra con la ricostruzione e la realizzazione di una rete provinciale per collegare tutti i Comuni.
Negli anni ’60 diverse strade, fino ad allora di competenza della Provincia, passarono allo Stato: tra queste la strada Romana, la provinciale 468 di Correggio e la provinciale 324 del passo delle Radici.
Nel 2001 queste strade, come tutte le strade statali ad eccezione dell’Abetone-Brennero e della Via Emilia, ritornarono di competenza della Provincia che attualmente gestisce una rete di oltre mille chilometri.
Nel volume si ripercorrono la storia sia delle grandi arterie come la via Emilia o la Nuova Estense inaugurata nel 1982 che delle strade di breve percorrenza con la sp 41 Vandelli da Torre Maina a Puianello, ma di notevole interesse storico (parte del tracciato segue l’antico percorso settecentesco) senza trascurare le strade in costruzione tra cui spicca il prolungamento della Pedemontana da Maranello a Bazzano, con la variante al centro di Vignola, che sarà inaugurata nelle prossime settimane.

64 le arterie che collegano tutti i comuni
Sono 64 le strade provinciale per una lunghezza complessiva che supera i mille chilometri. Il volume contiene una scheda dettagliata di ogni arteria con caratteristiche e curiosità, dai contrasti tra i Comuni nell’individuazione dei tracciati fino alla vicende legate alla realizzazione.
Nell’elenco spiccano alcune arterie che ancora oggi rappresentano il principale asse di collegamento tra diversi comuni.
Tra queste la strada provinciale 413 Romana che collega Modena al confine con Mantova. Lunga 32 chilometri ha origini antiche: il percorso coincide, infatti, con una strada presente in epoca romana. Divenne di competenza della Provincia nel 1865; partiva dalla via Emilia dalla Madonnina a Modena per attraversare i comuni di Soliera, Carpi e Novi e arrivare dopo 33 chilometri nel mantovano. Nel 1963 diventò statale e fu gestita dall’Anas fino al 2001 quando ritornò alla Provincia che negli anni successivi realizza alcuni interventi come la rotatoria di S.Pancrazio all’incrocio con la sp 13 di Campogalliano e la variante nord di Carpi.
La strada provinciale 468 di Correggio diventò provinciale nel 1860 e dal 1965 al 2001 fu gestita dall’Anas. Arteria fondamentale per l’attraversamento est-ovest dell’area nord, nasce dal passaggio alla Provincia nel 1866 della strada della Motta (dal Canaletto a Correggio) e quella di S.Felice per Ferrara. Grazie ad una serie di interventi (tra cui il ponte Motta in muratura aperto nel 1888) aumentò la sua importanza per i collegamenti con il ferrarese e il Veneto. Dopo il ritorno alla Provincia nel 2001 è stata realizzata la tangenziale di Finale Emilia completata nel 2007.

La strada provinciale 2 Panaria bassa – che parte da Navicello di Modena, attraversa Bomporto, Solara, Camposanto, fino al bivio con la provinciale di S.Felice sul Panaro – passò alla Provincia solo nel 1961. Gestita in precedenza dai diversi Comuni attraversati, risultava in pessime condizioni con segnalazioni insufficienti e del tutto inadeguata alle nuove esigenze della ripresa economica. La Provincia dopo averla presa in carico realizzò un progetto di allargamento e sistemazione che fecero di questa strada un’arteria fondamentale per i collegamenti di pianura. Successivamente furono realizzati diversi lavori di adeguamento; prossimo intervento sarà la variante all’abitato di Camposanto che sarà realizzato nei prossimi mesi.
La sp 4 Fondovalle Panaro fu costruita negli anni ’50 dalla Provincia allargando alcune strade comunali fino al ponte della Docciola, aperte in precedenza ma del tutto inadeguate alle nuove esigenze della montagna. Lunga 40 chilometri, negli anni ’60 l’arteria fu completata con la realizzazione dell’ultimo tratto di collegamento con la sp 624 del passo delle Radici.
La sp 486 di Montefiorino fu iniziata dal governo Austro-Estense nel 1852. Dopo l’unità d’Italia fu completata dalla Provincia con la costruzione del ponte sul torrente Dolo. Si chiamava via Radici in monte e si collegava alla pianura con via Radici in piano che parte dal bivio di Casinalbo con la via Giardini. Fu parzialmente modificata nel tratto Lugo-Cerredolo dall’Anas negli anni ’70 per rispondere alle nuove esigenze del trasporto pesante, in particolare per il trasporto di argille al distretto ceramico. Dopo il passaggio nel 1958 allo Stato, dal 2001 è ritornata di competenza della Provincia.