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Raggiunto accordo su rinnovo contratto lavoratori Consorzi di bonifica


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Nella tarda serata di ieri è stata siglata l’ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto nazionale dei circa 7.500 dipendenti dei Consorzi di Bonifica. Lo annuncia il Segretario nazionale della Flai-Cgil Antonio Mattioli.

“L’incremento salariale medio è di 90,5 euro mensili e la prima rata scatta dal 1° gennaio 2008, – con il contratto è scaduto il 31 dicembre 2007 – ottenendo in questo modo la copertura economica per l’intero biennio.

All’incremento economico vanno aggiunti gli aumenti derivanti dalla revisione dell’inquadramento professionale, che nell’arco della vigenza del contratto produrrà un ulteriore incremento medio di 30 euro mensili.
Dopo 10 mesi dalla scadenza del contratto precedente, quattro mesi di mobilitazione della categoria e lo sciopero pienamente riuscito dello scorso 30 ottobre, è stata necessaria la mediazione del Ministero del lavoro per sbloccare una vertenza che pagava un atteggiamento irresponsabile ed arrogante dei rappresentanti delle bonifiche.
Nel rinnovo di questo contratto c’è stato il tentativo di far pagare ai lavoratori le inefficienze e la disastrosa gestione delle bonifiche nel nostro paese che in alcuni casi ha messo a rischio diritti fondamentali come quello del salario e del posto di lavoro.
Così non è stato, soprattutto grazie alla caparbietà dei lavoratori dei Consorzi di bonifica che hanno sostenuto in tutti i modi la piattaforma sindacale.
Adesso la parola passa ai lavoratori che saranno chiamati entro il 30 novembre ad esprimere un voto certificato sull’ipotesi convenuta.
Sebbene si sia giunti ad un accordo tra le parti il rinnovo del Contratto nazionale ha lacerato un sistema di relazioni sindacali che aveva permesso di superare il rischio di chiusura dei Consorzi di bonifica attraverso un lavoro certosino da parte del sindacato che ha contribuito in modo determinante a porre le basi per una riforma che consenta ai Consorzi di ritornare al ruolo naturale di strumento per la gestione del territorio.
Adesso tocca allo Snebi recuperare questa lacerazione, sperando che il suo gruppo dirigente abbia capito che con l’arroganza non si va da nessuna parte”.