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Tavolo AnteVerto, anche nella Bassa Reggiana è crisi


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Aria di crisi anche nella Bassa reggiana, dove la disoccupazione è cresciuta negli ultimi due anni di circa il 25% (da poco meno di 1.700 a 2.100 iscritti alle liste di disoccupazione, un terzo dei quali immigrati) e gli avviamenti al lavoro, pur rimanendo costanti in termini numerici, aumentano in termini di precarietà (il dato del 22% di avviamenti a tempo indeterminato è il più basso a livello provinciale). E’ quanto emerso in occasione del Tavolo AnteVerto riunitosi ieri mattina, mercoledì, al Centro per l’impiego di Guastalla, registrando una adesione davvero nutrita: insieme ad associazioni di categoria e Cna, erano presenti anche Confindustria, Api e Coldiretti, oltre ovviamente a sindacati, istituzioni locali, enti di formazione professionale e agenzie per l’impiego private.

Ai dati illustrati dalla responsabile del Centro per l’impiego, si somma l’incremento significativo evidenziato dai sindacati del ricorso alla cassa integrazione, che ormai coinvolge oltre 1.300 lavoratori dei diversi settori industriali e rappresenta in molte piccole imprese il 100% della forza lavoro. Da parte loro i rappresentanti delle associazioni industriali hanno confermato le forti difficoltà di alcune aziende, mentre la Cna ha ribadito il notevole rallentamento generale degli ordinativi per le loro associate, alcune delle quali costrette a chiudere. Anche la Coldiretti ha dipinto un quadro a tinte fosche per il settore agricolo, in cui tutti i comparti sono in sofferenza, con molte aziende costrette a erodere i risparmi accumulati nelle gestioni precedenti e a fare ricorso al credito.

E proprio sul credito il coro è stato unanime nello stigmatizzare il comportamento di moltissime banche, che spesso negano i finanziamenti e chiedono rientri di debito in tempi molto più accelerati del passato.Comune anche l’impressione che questo sia solo l’inizio di una crisi di cui si stenta a vedere il termine, una crisi per alcuni non solo congiunturale e di vaste proporzioni, come avvenne agli inizi degli anni Novanta, ma più strutturale per un intero sistema di sviluppo provinciale che, a detta dei sindacati, “non ha saputo innovarsi adeguatamente, basandosi sulla quantità di produzione più che sulla qualità, favorendo l’incremento occupazionale di figure medio-basse e contribuendo a determinare, qui più che altrove, un forte flusso immigratorio di stranieri con bassi livelli di professionalità e scolarità, che oggi, a fronte del montare della crisi, rischiano di esser i primi a pagarne le conseguenze”.

I rappresentanti dei Comuni hanno confermato l’aumento di richieste di assistenza socio-economica da parte della popolazione, che come nel resto del Paese sta incrementando gli indicatori di povertà: al riguardo sono state delineate alcune proposte di lavoro comune e di impegno reciproco, che vedranno la luce già nei prossimi giorni.

L’assessore provinciale al Lavoro Gianluca Ferrari ha quindi dato notizia dell’avvenuta sottoscrizione al Ministero del lavoro dell’accordo per la cassa integrazione alla Tecnogas, che rappresenta un tassello fondamentale per l’economia della Bassa, e dell’approvazione nel corso dell’ultima Giunta provinciale dell’accordo per l’attivazione, con la Regione, degli ammortizzatori sociali “in deroga”, anche per i lavoratori dell’indotto. Confermato inoltre l’impegno della Provincia, in collaborazione con enti locali, sindacati ed ora anche forze datoriali, per mantenere attivo il Tavolo straordinario con i parlamentari reggiani, che verrà esteso nei prossimi giorni alla partecipazione dei consiglieri regionali del territorio, per attivare forme di credito straordinarie, garantite dalla Regione, e favorire così la ripartenza dell’indotto, fondamentale per l’avvio della produzione alla Tecnogas.

Si è poi convenuto sulla necessità di avviare un Tavolo provinciale sulla situazione della crisi che ormai, con caratteristiche diverse, sta estendendosi a tutti i territori, partendo proprio dall’importante ruolo svolto dai Tavoli distrettuali. Anche nella Bassa reggiana si è infatti avviato un lavoro di “filiera efficace”, tra Centro pubblico per l’impiego, enti di formazione professionale, agenzie private per il lavoro, per favorire percorsi di ricollocazione, anche attraverso adeguate azioni formative, di coloro che perdono il posto di lavoro. Si è avviata, in via sperimentale, l’attuazione del Progetto Asset, di anticipazione di iniziative di solidarietà socio-economica per i lavoratori in cassa integrazione, che cercherà di avviare per primo il Comune di Gualtieri proprio per la Tecnogas.

“L’idea – afferma l’assessore provinciale Gianluca Ferrari – è insomma quella di far crescere la consapevolezza che lavoratori e imprese non sono lasciati al proprio destino, ma grazie allo sforzo congiunto e corale di istituzioni pubbliche e forze sociali è possibile trovare soluzioni praticabili. Va purtroppo segnalata una stonatura determinata dell’atteggiamento di molte banche che, come segnalato anche dal governatore Draghi, si mostrano sorde agli appelli che vengono da più parti e non risultano ancora disponibili ad assumere atteggiamenti di responsabilità sociale nei confronti dei cittadini e dei territori in cui operano: anche se qualcosa si sta finalmente muovendo, continueremo ad incalzare gli istituti di credito affinché cambino atteggiamento e diventino anche loro protagonisti della ripresa dell’intera economia provinciale”.