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Ancora polemiche sul caso Englaro


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Eluana a casa, per essere accompagnata a morire? ”L’ipotesi estrema verrà presa in considerazione dal padre della ragazza solo nel caso in cui non dovessimo riuscire a trovare una struttura ad hoc dove interrompere l’alimentazione e l’idratazione che la tengono in vita”.

Così Carlo Alberto Defanti, il medico personale della ragazza da quasi 17 anni in stato vegetativo persistente, risponde all’ipotesi che, in assenza di hospice o altre strutture del Ssn, la donna possa essere portata a casa dei genitori. Il riferimento è alle parole del sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella, che oggi ha ribadito come ”non esiste un obbligo per le strutture del Ssn di dare esecuzione alla sentenza della Corte di Cassazione”.

”Non si tratta – prosegue Roccella – di malati terminali di cui si possa prevedere il decorso. Ma di persone gravemente disabili per le quali servono più cure, attenzione e delicatezza”. E sottolinea come la soluzione di un hospice sia impraticabile. “Si tratta di strutture nate per accogliere malati in stato terminale, ed Eluana non è affatto in stato terminale. E’ una persona viva a cui bisogna togliere alimentazione e idratazione”. Tuttavia, anche se “in astratto ‘luogo confacente’, potrebbe anche essere la casa di Eluana, non voglio certo invitare Beppino Englaro a portare sua figlia a casa. Piuttosto – precisa il sottosegretario – lo invito a ripensarci”.

Fonte: Adnkronos