Home Economia In tempi di crisi gli italiani tornano nei mercati ambulanti

In tempi di crisi gli italiani tornano nei mercati ambulanti

# ora in onda #
...............




Sono 25,5 milioni, nel 2008, le persone che fanno almeno un acquisto a settimana sui banchi degli ambulanti in Italia, in crescita del 2,6% rispetto al 2006. I dati emergono da un’indagine promossa dalla Fiva Confcommercio nazionale, che sottolinea come l’incremento dell’affluenza nei mercati sia uniforme su tutto il territorio nazionale.

Il consumatore tipo del mercato è donna (78%, un po’ meno del 2006), soprattutto di età compresa fra i 31 e i 50 anni, casalinga ma anche impiegata, con un carico familiare complessivo di 3-4 persone, che frequenta il mercato costantemente. Va al mercato dalle 9 alle 11, soprattutto a piedi. Non mancano comunque né la componente maschile (in aumento soprattutto fra i pensionati), né gli under 20 (soprattutto nei piccoli centri). Non disdegnano la frequentazione anche dirigenti e professionisti (il 2%, un po’ meno rispetto al 2006). Sulla base delle dichiarazioni dei consumatori la spesa media è rimasta sostanzialmente invariata con una quota che varia 25-26 miliardi di euro l’anno, con punte massime intorno ai 30 miliardi di euro. Il 38% di coloro che vanno al mercato lo fa per motivazioni economiche come la convenienza dei prezzi, il 42% per l’assortimento dell’offerta, il 28% del campione per socializzare o per godere della vivacità del mercato stesso e delle bancarelle e circa un quarto degli intervistati per il puro piacere di stare all’aria aperta e passeggiare fra i banchi. Non manca, soprattutto per i mercati periodici, la motivazione relativa alla possibilità di trovare prodotti particolari, altrove difficili da scovare.

Il profilo sintetico del settore in Italia:
 N. 162.000 le imprese al 30 giugno 2008 di cui il 16% a conduzione femminile e il 33% a titolarità extracomunitaria
 N.350.000 gli addetti, fra titolari collaboratori familiari e personale dipendente con un ulteriore indotto di altre 100.000 unità
 14-16% la quota finale di consumi commercializzati dal settore
 20% l’incidenza del settore sul totale dei punti vendita italiani di commercio al dettaglio
 4.380.000 mq la superficie di vendita occupata dalle imprese di cui 828.000 mq nel settore alimentare e 2.062.000 mq nel settore dell’abbigliamento, del vestiario e delle calzature, 1.490.000 mq nel settore delle merci varie
 25 miliardi di € la cifra d’affari 2007 di mercati, itineranti, chioschi e fiere
 24 milioni di consumatori che vengono sui mercati una volta a settimana e vi effettuano almeno un acquisto.

“Questi numeri rivendicano la funzione anche sociale dei cossiddetti venditori ambulanti – fa notare Andrea Baraldi Segretario Provinciale di Fiva Confcommercio Modena – che oggi sono dei veri e propri imprenditori, imprenditori di aziende commerciali su aree pubbliche, all’aria aperta sì, ma rispettosi di una moltiplicità di norme e regole che necessitano di un’attenta gestione d’impresa. Come in tutte le categorie e settori, vi sono poi anche coloro che non sempre rispettano tutte queste norme, ma la stragrande maggioranza di loro lo fanno. Non è quindi opportuno – conclude Andrea Baraldi – demonizzare una categoria che come sopra citato rappresenta una grande realtà economica e sociale” .