Home Modena ‘Il giardino dei ciliegi’: da oggi allo Storchi di Modena

‘Il giardino dei ciliegi’: da oggi allo Storchi di Modena


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Rileggere Il giardino dei ciliegi senza la nostalgia per un mondo tramontato circa un secolo fa è la sfida che Ferdinando Bruni coglie insieme ai suoi collaboratori più stretti come Ida Marinelli e Elio De Capitani, ancora una volta a Modena dopo il coraggioso Blasted con la regia di De Capitani. In scena al Teatro Storchi di Modena dal 27 al 30 novembre (feriali ore 21, festivo ore 15:30).

Il giardino dei ciliegi rappresenta l’ultimo lavoro teatrale di Anton Čechov, il celebre drammaturgo russo che morì di tubercolosi sei mesi dopo il debutto della piéce avvenuto al Teatro dell’Arte di Mosca sotto la direzione di Stanislavskij il 17 gennaio 1904.

Con alle spalle i successi della stagione appena conclusa, torna in scena Il Giardino dei ciliegi diretto da Ferdinando Bruni, con un cast che comprende i nomi storici della compagnia: in primo luogo Ida Marinelli nel ruolo protagonista, Elio De Capitani in quello di suo fratello Gaev, e, per prima volta, Ferdinando Bruni nel ruolo del mercante Lopachin.

Dodici attori, sotto l’attenta direzione di Bruni, mettono in gioco la coralità, la sensibilità e la maturità di un gruppo e delle sue singole personalità, nell’allestimento di questa commedia rarefatta, buffa e disperata che ha per protagonista il tempo e il suo trascorrere nella vita degli individui e del mondo. La regia colloca i quattro atti del Giardino dei ciliegi in una specie di limbo, l’antica stanza dei bambini, che è simbolicamente punto di ritrovo per la famiglia di Ljuba, fra oggetti concreti, ma carichi di valenze evocative: la lavagna con l’alfabeto cirillico-europeo, i tabelloni illustrati per imparare il francese (la lingua dell’aristocrazia, la lingua dell’esilio), gli uccelli impagliati, prigionieri di una vita artificiale, oggetti che piano piano andranno sparendo, recidendo legami col passato, fragili e malati, lasciando spazio alla durezza impietosa del presente o alle utopie luminose del futuro.