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Il territorio matildico Patrimonio dell’Umanità?


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Realizzare un sogno che diventa progetto: il territorio matildico Patrimonio dell’Umanità.
I Lions Club della Città e della Provincia sostengono il Club Unesco per ottenere il riconoscimento.


Sabato 29 novembre 2008, alle ore 17.00 nell’Aula Magna Manodori dell’Università di Modena e Reggio in V.le Allegri, 9 a Reggio, si terrà la prima di una serie di manifestazioni che fanno parte di un più vasto progetto finalizzato al riconoscimento del territorio matildico nella lista del Patrimonio Culturale e Naturale Mondiale dell’Unesco.
Identità culturale e paesaggistica del territorio matildico: il sistema fortificato e il paesaggio culturale delle Terre di Matilde di Canossa” questo è il titolo della serata che vedrà anche la proiezione del DVD “Canossa e le Terre di Matilde”. Relatori gli architetti Walter Baricchi, Giuliano Cervi e Franca Manenti Valli.
L’evento è stato promosso dalla Provincia di Reggio Emilia, dalla Comunità Montana dell’Appennino Reggiano e dalla Società Matilde di Canossa con la partecipazione dei Comuni di Canossa, Carpineti, Casina, Castelnovo ne’ Monti, Montecchio Emilia, Quattro Castella e San Polo d’Enza.

La presentazione e diffusione del progetto è sostenuta dai 13 Lions Club della Città e della Provincia di Reggio Emilia al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica in generale su questo tema di comune interesse per il futuro del territorio.
Il progetto è sviluppato dal Club Unesco di Reggio Emilia in collaborazione con Pro-Natura e con il contributo di Dar Voce-Centro Servizi per il volontariato di Reggio Emilia. Responsabile e coordinatore del progetto è l’Arch. Walter Baricchi, presidente del Club Unesco di Reggio Emilia.
Fra gli interventi, vista l’importanza dell’iniziativa, è previsto quello di Sonia Masini, Presidente della Provincia di Reggio Emilia e la presenza di altre istituzioni cittadine.

E’ fondamentale creare un collegamento tra le persone e il patrimonio culturale storico e naturale del luogo in cui queste vivono, senza mai darlo per scontato. La singolarità e unicità della nostra storia e il contesto paesaggistico d’eccellenza assicurano un valore a questa iniziativa che deve essere adeguatamente promosso e reso noto ad un più vasto pubblico.
“Andare a Canossa” non è più solo un modo di dire ma diventa una piacevole realtà che coinvolge tutto il territorio reggiano e i suoi abitanti.
Una citazione particolare merita l’Università di Modena e Reggio nella persona del Prorettore che ha reso possibile l’iniziativa mettendo a disposizione l’Aula Magna, a tutte le autorità che interverranno come pure a tutti coloro che stanno lavorando e continueranno a farlo affinchè questo progetto si trasformi in realtà.