Una storia che ha radici lontane, nel 1969, con l’apertura del primo nido d’infanzia della città: allora si chiamava Bonacini, adesso è dedicato a Rubes Triva, il sindaco che lo inaugurò. Oggi, i servizi per l’infanzia nella città di Modena accolgono 6447 bambini di età compresa tra i 3 mesi e i 6 anni, in 107 strutture tra nidi e scuole d’infanzia comunali, statali, convenzionati o aziendali territoriali, alle quali si aggiungono i servizi integrativi come Ludoteche e Centri gioco.
A ripercorrere la storia degli spazi per l’infanzia a Modena, riepilogando i principali dati, è una mostra al Forum Guido Monzani di via Aristotele 33, organizzata in occasione del convegno “La qualità dei servizi per l’infanzia nella società globale“.
La mostra rimarrà aperta per tutta la giornata, dalle 9 alle 18, mentre si susseguiranno le commissioni e gli interventi di relatori da tutta Italia sulla qualità, i sistemi di valutazione e le proposte più innovative in materia di servizi per l’infanzia e la prima infanzia. In mostra ci saranno anche gli strumenti musicali come “primi grandi passi sonori”, multitamburo e sonoteca, utilizzati per la didattica e il gioco nei nidi d’infanzia.
Al convegno partecipano oltre 500 iscritti da tutta Italia. Tra gli interventi da segnalare, quello di Donatella Savio dell’Università di Pavia, che ha contribuito a mettere a punto un sistema di valutazione della qualità degli spazi per il gioco che sarà utilizzato per giudicare e migliorare i nidi d’infanzia modenesi, con la collaborazione del personale, degli alunni e dei genitori. Paolo Silvestri dell’Università di Modena e Reggio Emilia trarrà alcune conclusioni sull’esperienza di collaborazione tra pubblico e privato sperimentata in città con la formula dei nidi aziendali territoriali. Al dibattito conclusivo condotto dall’assessore all’Istruzione Adriana Querzè parteciperanno studiosi provenienti da Milano, Pavia, Bologna e Copenhagen.
I DATI
A Modena il 39,7% dei bambini nati frequenta i nidi comunali e convenzionati da 3 mesi a 3 anni e tutti i bambini da 3 a 5 anni sono accolti nelle scuole dell’infanzia. L’obiettivo dell’Unione Europeo è che entro il 2010 gli Stati membri debbano garantire l’accesso ai servizi educativi per il 33 % dei bambini da 0 a 3 anni e per il 90 % dei bambini da 3 a 6 anni. I 19 nidi comunali della città ospitano 1010 bambini divisi in 57 sezioni, i 24 nidi convenzionati hanno 623 bambini divisi in 43 sezioni e nei 4 nidi aziendali/territoriali ci sono 171 bambini in 8 sezioni. In tutto, i bambini sono 1696 e le strutture sono 47. Per quanto riguarda le scuole d’infanzia, i bimbi sono in tutto 4751 divisi in 60 scuole, di cui 22 comunali, 11 statali e 29 convenzionate e private.
I servizi integrativi rivolti ai bambini accompagnati dai genitori hanno visto nel passato anno scolastico oltre 2000 presenze tra l’Erba del nido, il Primo incontro, lo Spazio Bambini, i Centri gioco, il Sognalibro e il Centro consulenza educativa.
La storia dei servizi alla prima infanzia a Modena prende il via quarant’anni fa con il nido comunale Bonacini, che oggi si chiama Triva dal nome del sindaco che lo inaugurò nel 1969. Movimenti femminili, cittadini e politici occupavano terreni chiedendone la destinazione a strutture educative e il Consiglio Comunale decise un piano di intervento per la prima infanzia. La maggior parte dei nidi attualmente funzionanti in città hanno aperto negli anni ’80, mentre nel 1988 si avvia la sperimentazione dei servizi integrativi, con l’apertura di tre giardini del progetto “l’Erba del nido” e di tre Centri Gioco. Negli anni ’90 si costruisce il sistema integrato pubblico-privato con i percorsi di convenzionamento. Aumenta l’offerta di servizi integrativi, di nidi convenzionati e la sperimentazione dei nidi aziendali-territoriali, nei quali una parte dei posti sono in convenzione con il Comune e accessibili ai bambini inseriti nelle graduatorie cittadine.
Nel 2008 ha inaugurato Cipì, ultimo nato tra i nidi comunali, insieme a 2 nidi aziendali territoriali.
Per fornire i propri servizi, il Comune si avvale della collaborazione di 5 coordinatori pedagogici, 167 educatori, 10 educatori di sostegno, 17 responsabili di cucina e 52 collaboratori scolastici. La qualità dei servizi è valutata periodicamente con ricerche che riguardano il contesto educativo, il rapporto con le famiglie, le motivazioni delle rinunce al nido, la capacità di creare spazi adatti al gioco e alla socializzazione.