Giornata tutta modenese per il segretario generale della Cgil Gugliemo Epifani, martedì prossimo 9 dicembre 2008. Il segretario Cgil parteciperà in mattinata (ore 9.30-14) all’Attivo
provinciale di delegati e attivisti presso la Polisportiva Modena Est (via Indipendenza 25) per affrontare le questioni sindacali all’ordine del giorno: lo sciopero generale Cgil dei settori pubblici e privati del 12 dicembre e le proposte anticrisi della Cgil alla base dello sciopero
stesso.
Lo sciopero generale è stato riconfermato dalla Segreteria nazionale Cgil visto la drammaticità della crisi che colpisce il mondo del lavoro, precari
e pensionati, e l’inadeguatezza delle misure del Governo che non affrontano le questioni poste dalla Cgil – salari, pensioni e ammortizzatori sociali – e non avviano una politica anticiclica finalizzata a rilanciare la coesione
sociale, l’economia e lo sviluppo del Paese (in allegato comunicato stampa Cgil nazionale del 1° dicembre).
Nel pomeriggio di martedì 9 dicembre Epifani sarà invece all’incontro-assemblea rivolto al mondo dell’università e della formazione
per discutere con docenti, ricercatori, insegnanti (di scuola primaria media e superiore), studenti e personale tecnico-amministrativo, sulle politiche sindacali per l’istruzione pubblica e la ricerca.
L’incontro “Costruire il presente, abitare il futuro: conoscenza, saperi e formazione” avrà luogo all’Auditorium della Fondazione Marco Biagi (largo M.Biagi 10) dalle ore 16 alle 19 alla presenza, fra gli altri, del rettore dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Aldo Tomasi.
La Cgil è consapevole del ruolo centrale dell’istruzione pubblica e della ricerca per la crescita e il progresso del Paese e della stretta relazione esistente tra investimenti in ricerca-istruzione e qualità dello sviluppo, qualità del lavoro, tenuta del sistema di welfare, inclusione e coesione sociale. Purtroppo i tagli decisi dal Governo e dal Ministro Gelmini vanno nella direzione opposta: non valorizzano l’istruzione pubblica e non contrastano la dispersione scolastica, riducono il ruolo del pubblico a
vantaggio dei privati (con la possibilità di trasformazione in fondazioni di diritto privato di scuole-università), prefigurano la riaffermazione di anacronistiche e ingiuste gerarchie sociali.