L’assessore alle politiche per la salute, Giovanni Bissoni, ha risposto in aula ad un’interpellanza di Fabio Filippi (FI-PDL) che chiedeva alla Giunta regionale chiarimenti su presunte irregolarità relative al bando di aggiudicazione dei lavori dell’ospedale di Baggiovara, vinto da una serie di imprese tra le quali Coopservice e la sua controllata Servizi Italia.
Il consigliere contestava il fatto che due esponenti di vertice delle aziende citate avrebbero “cercato di bypassare una delle condizioni fondamentali per partecipare all’appalto, ovvero l’inesistenza di sentenze definitive di condanna passate in giudicato” producendo autodichiarazioni risultate non veritiere. Mentre uno dei due – informa Filippi – sarebbe stato assolto nel 2008 per non aver commesso il fatto, dopo aver dichiarato che la firma attribuitagli era falsa, il secondo, al contrario, – si legge ancora nell’interrogazione – sarebbe stato “condannato per falsa dichiarazione”.
L’assessore ha precisato che, in base agli elementi acquisiti dall’Ausl di Modena, il bando di aggiudicazione dei lavori del nuovo ospedale di Modena ad un raggruppamento di imprese di cui facevano parte anche le due imprese citate dal consigliere Filippi, non risulta inficiato da irregolarità. In particolare la concessione –ha precisato l’assessore – poteva essere sottoscritta, in quanto i due esponenti di Coopservice e Servizi Italia avevano prodotto in gara i propri certificati del casellario giudiziale da cui risultava ‘nulla’ e pertanto le “discrepanze” che sarebbero state riscontrate dell’Ausl successivamente nel controllo delle autocertificazioni contestualmente presentate non rientrerebbero nelle cause di esclusione ai sensi della normativa allora vigente. Bissoni ha comunque precisato che tali discrepanze sono state comunque a suo tempo segnalate dall’ufficio legale dell’Ausl di Modena alla Procura della Repubblica e che solo nell’estate del 2008, e solo da quanto riportato sulla stampa, “si è appreso che tali dichiarazioni sono state riconosciute non coerenti dall’Autorità giudiziaria”.
Non soddisfatto della risposta ricevuta, Filippi ha ribadito la necessità di fare chiarezza sull’esistenza di autodichiarazioni false tra i documenti presentati per accedere ad un appalto pubblico. Quando si spendono ingenti quantità di denaro della collettività, ha ribadito, le aziende devono lavorare dentro i confini della legge e la pubblica amministrazione deve pretendere il rispetto delle regole. Filippi ha quindi invitato l’assessore ad approfondire la vicenda descritta perché – a suo parere – c’è qualcosa dal punto di vista legale che non funziona”.