“In un momento di crisi globale, si riscopre, dati alla mano, l’alto valore aggiunto del sistema delle banche locali”. Così, senza mezzi termini, Marco Amadori (segretario generale dei bancari della Cisl Emilia-Romagna) ha commentato i risultati della ricerca “CREDITO A TRAZIONE LOCALE: Il caso Emilia-Romagna” commissionata dalla Fiba Cisl Emilia-Romagna ad un gruppo di docenti dell’Università di Bologna.
Il dossier, presentato questa mattina a Bologna nel corso di un seminario organizzato per l’occasione presso la sede della Cisl regionale, alla presenza di una nutrita rappresentanza dei vertici degli istituti bancari regionali, ha evidenziato come l’Emilia-Romagna sia una regione con una forte presenza di banche locali: su 139 aziende di credito operanti sul territorio emiliano-romagnolo sono ben 59 quelle che hanno sede in regione, detenendo ben il 68% degli sportelli, il 65% del mercato della raccolta e il 50% di quello dei prestiti. Inoltre, focalizzando l’attenzione sulla forma giuridica, si nota come tra queste 59 banche locali vi siano 29 SpA, 25 BCC e 4 Popolari.
“Questo presidio del territorio – ha sottolineato Amadori – consente a queste banche una redditività lorda sulle attività superiore a quella nazionale registrata per le stesse categorie. Inoltre, anche l’indice di efficienza economica risulta superiore a quelli nazionali, mentre, se si sposta il focus sulle capitalizzazioni, si vedrà come solo le Popolari registrano indici di gran lunga superiori a quelle delle rispettive consorelle nazionali”.
“Questi dati – ha continuato il segretario generale del sindacato di categoria maggiormente rappresentativo in regione – esprimono la generale tenuta del sistema creditizio di stampo locale, pur persistendo situazioni differenti tra le diverse province. Ad esempio, Ferrara, con 15,20 mila euro per abitante, risulta essere quella in cui si investe di meno, mentre Bologna è la più indebitata con 36,32 mila euro per abitante, seguita a ruota da Modena con i suoi 34,02 mila euro”.
Inoltre, se si guarda alla raccolta, la vetta della classifica spetta a Parma con 18,36 mila euro per abitante, seguita da Bologna con 17,77 mila euro, mentre la provincia più povera è Ferrara con 9,48 mila euro.
Si confermano province al alta appetibilità creditizia Rimini e Forlì-Cesena che presentano il maggior numero di sportelli per 1000 abitanti: una concorrenza, tuttavia, che non sempre sembra portare benefici agli utenti e che, anzi, spesso costringe gli istituti di credito a sopportare costi aggiuntivi.
“In un ambito generale in cui l’esclusiva ricerca dell’utile rischia di sfiduciare il rapporto col cliente ed avvilire la professionalità dei lavoratori di banca – conclude Amadori – il quadro generale per le banche locali sembra incoraggiante, soprattutto di quelle che sembrano svilupparsi più in armonia con il territorio in cui si collocano e che identificano nel “valore reputazionale” con il cliente il loro valore aggiunto”.