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Crisi economica: forte ricorso alla CIG nelle imprese modenesi


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I dati sulla cassa integrazione al 30 novembre 2008 nella provincia di Modena aggravano le preoccupazioni sullo stato della crisi economica e i
suoi effetti sull’occupazione. La crisi si manifesta con una velocità, una estensione e coinvolge soggetti che la nostra provincia non ha mai conosciuto in passato.

Il totale complessivo di ore di cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO) e di cassa integrazione guadagni straordinaria (CIGS) autorizzate nella nostra provincia da gennaio a novembre 2008, registra un aumento del 61,4% sullo stesso periodo del 2007, passando da 600.834 ore a 970.000 ore.
Impressionanti i dati che emergono analizzando il solo periodo da luglio a novembre 2008, sullo stesso periodo del 2007, dove si registra un aumento del 146% di CIGO e del 32% di CIGS. Se poi si analizzano alcuni settori come, ad esempio, il ceramico si passa da 9.734 ore autorizzate a 156.857 ore di CIGO (+1400%), in quello metalmeccanico si passa da 12.953 ore a
49.589 ore (+283%).
Sono dati che non solo confermano, ma accentuano i segnali che da tempo registriamo nell’attività quotidiana nelle aziende e sul territorio.
Purtroppo se andiamo a leggere questi dati in prospettiva con i segnali che riceviamo dalle nostre strutture di categoria dobbiamo constatare che il peggio deve ancora venire.
Infatti se prendiamo ad esempio il dato del settore ceramico, già oggi preoccupante, sappiamo che praticamente in tutte le aziende ceramiche è prevista la sospensione dell’attività produttiva già a partire dalla
prossima settimana e fino alla metà di gennaio 2009 per un numero di 7/8.000 lavoratori coinvolti.
Così come nel settore metalmeccanico sono di grande preoccupazione per la CGIL le prospettive che riguardano la componentistica come pure il settore delle auto di lusso dove il calo di produzione, rispetto ai programmi di
crescita, da parte della Maserati avrà ripercussioni occupazionali anche su Ferrari Auto che è la fornitrice di Maserati di motori e verniciatura.

Per fronteggiare la drammaticità della crisi confermata anche dai dati sulla cassa integrazione della nostra provincia, la CGIL ha deciso di avanzare una piattaforma in sei punti che contiene tra l’altro interventi a sostegno del reddito, dell’occupazione, estensione e riforma degli ammortizzatori sociali.
Oltre alla velocità con cui la crisi si manifesta, vi sono altri fattori che la rendono eccezionale come l’estensione, cioè il fatto che coinvolge
la piccola come la grande azienda, quelle del terziario, del commercio, dell’edilizia e dell’agro alimentare. Un dato questo, della sua estensione
generalizzata a tutti i settori e dimensioni di impresa, che nella nostra provincia non abbiamo mai conosciuto in passato.
Un’altra caratteristica di questa crisi che la rende eccezionale riguarda le tipologie dei lavoratori coinvolti: precari, tempi determinati,
interinali, lavoratori delle cooperative di facchinaggio, immigrati. Sono lavoratori che con la perdita del lavoro non potranno disporre di nessun tipo di ammortizzatore sociale o che, come gli immigrati, rischiano di cadere nella clandestinità per effetto della legge Bossi-Fini.
E’ per queste ragioni, per non lasciare soli i lavoratori che dalla crisi rischiano di rimanere travolti, per evitare il rischio di snaturamento
della coesione sociale della nostra provincia, che il sindacato ha il dovere di mettere in campo delle iniziative per contrastarla.
Per quello che riguarda la CGIL la decisione di dichiarare lo sciopero generale per il 12 dicembre ha soprattutto questa valenza. Non si può assistere inerti a questa deriva, di certo non lo farà la CGIL.

(Vanni Ficcarelli, segretario confederale CGIL Modena)