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Biomedicale: compie tre anni il Quality center network


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Innovazione, ricerca, trasferimento tecnologico, formazione: sono gli obiettivi perseguiti dalla rete del “Quality center network” per il distretto biomedicale nei tre anni dalla sua entrata in funzione. Per fare un bilancio dell’attività, a Mirandola si è tenuto un incontro di tutti i soggetti protagonisti: Provincia Aziende sanitarie, Università di Modena e Reggio Emilia, Democenter –Sipe, Cna, Lapam, Apmi, Consobiomed, Confindustria, Unione Comuni dell’area Nord.

«Si è confermata l’importanza del rapporto tra imprese, Aziende sanitarie e Università – spiega Palma Costi, assessore provinciale agli Interventi economici – al fine di rendere il distretto biomedicale un polo di eccellenza per la ricerca e l’innovazione tecnologica, la qualità, la sicurezza dei prodotti nell’interesse della salute dei cittadini. E per riuscire ad affrontare meglio la crisi del settore. Fondamentale il ruolo di Democenter-Sipe che dal punto di vista organizzativo permette il rapporto tra imprese e sistema pubblico e a tal fine ha aperto uno sportello operativo a Mirandola che ha attivato contatti con la quasi totalità delle imprese del settore. Così come fondamentale – sottolinea l’assessore – è stato il lavoro svolto da Azienda Policlinico e Azienda Usl che hanno messo a disposizione del mondo imprenditoriale alte competenze professionali e strumenti operativi».

Tra i risultati più significativi ottenuti in questi anni è stato segnalato un progetto di ricerca e sviluppo della sperimentazione clinica e preclinica nel distretto biomedicale finalizzato a favorire i rapporti con le istituzioni sanitarie e di ricerca territorialmente più vicine alle imprese a beneficio della economicità di questo aspetto fondamentale nel processo di innovazione.

Inoltre, sono state definite le procedure per la certificazione secondo norme nazionali e internazionali dei laboratori per la sperimentazione in vitro e in vivo nell’animale; avviati cinque studi clinici di imprese del distretto con le aziende sanitarie della provincia di Modena; tre azioni di ricerca tra imprese e competenze sanitarie ed universitarie su tematiche specialistiche (quali otorinolaringoiatra, rianimazione-anestesia e urologia); progetti di ricerca e innovazione delle imprese per ottenere finanziamenti in base alla legge regionale sul “Trasferimento tecnologico”; infine attività formative post diploma e per tecnici aziendali, sulle materie plastiche e su aspetti legislativi.

105 imprese con 5000 addetti
In provincia di Modena, concentrate nel distretto dell’Area Nord, nell’anno 2007 risultavano presenti 105 imprese di produzione del biomedicale, con un’occupazione pari a 4.949 addetti e un fatturato complessivo di oltre 769 milioni di euro di cui il 50 per cento riguarda le esportazioni. Il fatturato, l’elevata concentrazione di imprese e di addetti, fanno del distretto biomedicale di Mirandola uno dei principali poli produttivi al mondo.
Il 90 per cento degli addetti del biomedicale sono concentrati a Mirandola, Medolla, Concordia, Cavezzo, San Felice, San Possidonio e San Prospero.
Il distretto si caratterizza per la presenza di importanti gruppi multinazionali che occupano circa il 50 per cento degli addetti. La maggior parte dei produttori del polo biomedicale è costituita però da aziende indipendenti, di piccola dimensione, fondate e guidate da imprenditori locali, il cui peso è aumentato sia in riferimento al numero di addetti che al fatturato.
Le principali specializzazioni del distretto riguardano apparecchiature elettromedicali e “disposable” per emodialisi. Si confermano settori importanti anche la cardiochirurgia, la trasfusione e autotrasfusione, l’anestesia e rianimazione.