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“Perchè a Modena si dice così? – secondo volume”


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Il fatto davvero curioso è che il pubblico del dialetto è diventato ormai trasversale: quindi non più solo adulti e pensionati, ma anche bambini, giovani e – incredibile fino a pochi anni fa – addirittura stranieri. Il successo della trasmissione televisiva di Trc-Telemodena “Mo pensa te” sembra inarrestabile e, a neppure 10 mesi di distanza dall’esordio letterario, anche il nuovo ciclo di trasmissioni è diventato un libro.

Dal 12 dicembre è, infatti, nelle edicole e nelle librerie di Modena e provincia “Perchè a Modena si dice così? – secondo volume”, la nuova raccolta di quesiti proposti dal conduttore Andrea Barbi nel corso della stagione 2008 della trasmissione “Mo pensa te”, editore la finalese Cdl Borgatti.

Il primo volume è già andato esaurito e si sta lavorando alla prima ristampa tanto che, fra poco, sarà possibile acquistare il cofanetto con entrambi i libri.

Il secondo volume ricalca la formula vincente del primo, migliorandola: oltre alla soluzione del quesito proposto, più spazio viene lasciato alle risposte dei telespettatori sia quelle date al microfono di Trc-Telemodena, sia quelle arrivate via sms.


“Quello che ne esce – commenta Barbi – è un vero e proprio spaccato sociale di un mondo in continua evoluzione”.

In copertina una foto storica, in bianco e nero, con la famosa “Saraccara”, la venditrice di aringhe e sarde salate in piazza Grande. La prefazione è affidata ad un artista modenese particolarmente legato alle proprie radici: il musicista e cantante Paolo Belli.

41 i quesiti proposti: accanto a quelli legati alla toponomastica (perchè Sassuolo si chiama così, il significato dei nomi dei fiumi Panaro e Secchia…) ci sono i modi di dire (“Vecchio come il cucco”, “Fare cabò”…) e le parole dialettali vere e proprie (“Mugnega”, “Blisgher”…).

“Mo pensa te” va in onda sia su Trc-Telemodena che sulla rete gemella Vmt. Dal lunedì al venerdì spazio alle risposte raccolte tra la gente; il sabato e la domenica sono, invece, dedicati alle soluzioni curate dagli esperti. La novità di questa stagione televisiva è data dalla parte “in studio”: Andrea Barbi ha instaurato un rapporto diretto con i telespettatori che inviano disegni, messaggi, caricature che, man mano che passano le settimane, diventano parte dell’arredo stesso dello studio.

“Una trasmissione che il pubblico dimostra di amare e che noi vogliamo continuare a valorizzare per la sua capacità di riscoprire le nostre radici” conclude il presidente di Teleinformazionemodenese Vincenzo Imbeni.