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Incidenti stradali: Emilia Romagna prima per morti


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Sulla base dei dati Istat 2007, resi noti recentemente a Verona, in Emilia Romagna si sono verificati 23.074 incidenti stradali, 876 in meno rispetto all’anno prima, con una diminuzione del 3,6%, un tasso leggermente migliore di quello nazionale fermo a -3%. Anche i feriti passati da 33.235 del 2006 a 31.815 nel 2007, con un calo di 1.420 ingressi al pronto soccorso, segnano una diminuzione del 4,3%, migliore della media nazionale che si ferma al 2,1%.

Situazione ribaltata invece per la mortalità stradale. La regione in questo caso conta 531 vittime, appena 8 in meno rispetto al 2006, quando i lenzuoli bianchi stesi furono 539. La diminuzione si ferma ad un modesto 1,5%. L’Emilia Romagna continua quindi nella sua forte connotazione infortunistica, tanto che mantiene il primato di mortalità rispetto alla popolazione con un tasso di 12,6 vittime ogni 100.000 residenti, contro una media nazionale che si ferma a 8,7. La regione è poi al secondo posto in rapporto al parco circolante con 6,5 incidenti ogni 1.000 veicoli, preceduta dalla Liguria con 7,6. La media nazionale si ferma a 4,9.


Inversa la situazione nella provincia di Bologna dove gli incidenti calano dell’1,4% e i feriti appena dello 0,8%, dati inferiori a quelli nazionali e regionali, mentre i morti passati da 112 nel 2006 a 103 nel 2007, fanno segnare nel capoluogo di regione una più netta diminuzione dell’8%.
Analizziamo ora gli elementi essenziali della sinistrosità delle altre singole province.


A Piacenza la situazione non è stata delle migliori. Sono aumentati gli incidenti del 3,5% rispetto al 2006 e i morti del 13,5% con 42 vittime, 5 in più rispetto alle 37 dell’anno prima, in aumento del 4,9% anche i feriti. Record regionale del numero di morti under 29, pari a 18,1 vittime ogni 100.000 abitanti.


A Parma la situazione è inversa. In provincia segnano un calo del 3% gli incidenti, dell’8,3% i morti (4 in meno rispetto al 2006) e dei feriti -6,6% tutte percentuali migliori del dato medio regionale.


Con la provincia di Reggio Emilia tornano prepotenti le note dolenti. Gli incidenti aumentano del 5,3%, i morti sono stati 66, con un incremento record del 53,5% e di ben 23 vittime rispetto al 2006. I feriti si sono fermati a un +2%.


In provincia di Modena situazione migliore per gli incidenti – 2,4% e dei feriti -3,5%, ma anche a Modena aumentano le vittime dell’8,9% con 73 morti, 6 in più rispetto ai 67 dell’anno prima.


Molto buono il risultato di due province ad alto impatto infortunistico come Ferrara e Ravenna.
La mortalità in provincia di Ferrara, con 49 vittime e un calo di 15 rispetto alle 64 dell’anno prima, fa segnare un bel – 23,4%. Il dato in questo caso si contrappone con un incremento del 3,4% dei sinistri e dei feriti.

A Ravenna va la palma dei record positivi. La provincia, notoriamente ad elevata densità di incidenti e vittime, ha fatto segnare un filotto di buoni risultati come nessuna provincia della regione.


Sono in calo del 23,1% gli incidenti, del 22,2% i feriti e addirittura del 34,4% i morti che si sono fermati a quota 59, ben 31 in meno rispetto ai 90 del 2006. Un gran bel risultato.


Nella provincia di Forlì-Cesena risultati contrastanti. Calano gli incidenti del 5,2% e i feriti del 5,2% dati migliori di quelli regionali e nazionali, ma aumenta a sorpresa il numero delle vittime, 57 nel 2007, +14% rispetto alle 50 del 2006. Un aspetto particolare della mortalità stradale nella provincia con due capoluoghi è dato dall’elevatissimo tasso di mortalità fra gli over 65. Gli anziani vittime della strada sono stati 24,8 ogni 100.000 abitanti, record regionale e 3° posto nazionale dopo l’Ogliastra e Lodi.


A Rimini il record nazionale degli incidenti 8 ogni 1.000 abitanti (la media nazionale è di 4) e quello dei feriti 1.149 ogni 100.000 abitanti (nessuna provincia tocca quota 1.000), elevato anche il numero dei morti fra gli under 29 pari a 16,8% ogni 100.000 abitanti, secondo solo a Piacenza e dei feriti 1.596 . Notevole e preoccupante anche l’incremento assoluto della mortalità con 38 vittime rispetto alle 28 dell’anno precedente. In questo caso l’aumento è del 35,7%. Ovviamente nei risultati della sinistrosità della provincia gioca un ruolo determinante la massiccia presenza turistica estiva.


Nella regione, a parere dell’Asaps, serve un ulteriore incremento dell’attenzione sulle dinamiche della mobilità con una rete di interventi sul sistema viario contrassegnato da statali e provinciali non più rispondenti ai nuovi criteri della mobilità. L’area urbana deve contraddistinguersi con sistemi di mobilità sicura per pedoni e ciclisti. Più difficile l’intervento sui modelli del divertimento esasperato del fine settimana e sulla potenza dei veicoli. Due problemi che non possono riguardare solo le forze di polizia, ma tutto il pacchetto di mischia della società.