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A Emilia Romagna e provincia autonoma di Bolzano il reddito medio più elevato


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L’Emilia-Romagna e la provincia autonoma di Bolzano hanno redditi mediani più elevati (rispettivamente 27mila euro e 29.965, senza considerare i fitti figurativi), seguite dalla provincia autonoma di Trento (con
26.493 euro) e dalla Lombardia (con 26.331 euro).

Il reddito mediano familiare più basso, sottolinea l’Istat, è in Sicilia (17.273 euro), seguita dalla Calabria (18.171). Se si tiene conto degli affitti figurativi, il divario fra il reddito familiare
mediano del Nord e quello del Sud e Isole risulta di circa 7.900 euro, mentre in assenza dei fitti figurativi la differenza è pari a circa 6.400 euro. Il reddito netto familiare è inferiore al dato nazionale in tutte le regioni meridionali e insulari, mentre risulta superiore in tutte le regioni centro-settentrionali, ad eccezione della Liguria.

Complessivamente, tra il 2005 e il 2006, il valore mediano del reddito delle famiglie italiane è aumentato del 2,8%. Tenuto conto della dinamica inflazionistica (nel 2006, l’inflazione era al 2,1%), tale variazione corrisponde a un “lieve aumento del reddito anche in termini reali”.

Mentre nel Nord il reddito mediano familiare ha avuto, rispetto al 2005, un incremento in termini nominali del 2,6% (da 25.042 a 25.693 euro), la variazione è stata del 3,8% nel Centro (da 24.220 a 25.130 euro) e del 4,1% nel Sud e nelle Isole (da 18.508 a 19.272 euro).
Inoltre, aggiunge l’Istat, le famiglie con fonte principale di reddito da lavoro autonomo hanno registrato un incremento del reddito mediano familiare pari al 3,4% in termini nominali (da 28.242 a 29.200 euro); con aumenti più contenuti per le famiglie con fonte principale di reddito da lavoro dipendente (2,8%) e da pensioni ed altri trasferimenti pubblici (2,7%).

Il reddito mediano delle famiglie con un solo percettore è stato di 15.054 euro, circa un terzo del reddito delle famiglie con tre o più percettori, pari a 43.448 euro. Il 50% delle famiglie con redditi prevalenti da lavoro autonomo ha guadagnato nel 2006 meno di 29.200 euro l’anno (2.433 al mese), rispetto ai 29.289 euro
(2.441 euro mensili) delle famiglie la cui entrata principale proviene da lavoro dipendente. Se il reddito prevalente è una pensione o un altro trasferimento pubblico, spiega l’Istat, il reddito netto mediano è invece pari a 16.450 euro (1.371 al mese).
Sono gli anziani soli a disporre di un reddito netto meno elevato: il 50% di queste famiglie ha avuto nel 2006 meno di 11.458 euro (955 euro mensili). Le persone sole in età attiva invece hanno potuto contare su un reddito maggiore (la mediana è
pari a 16.274 euro). In generale, le famiglie in cui è presente almeno un anziano dispongono di redditi meno elevati. In particolare, il reddito mediano è pari a 15.131 euro nelle famiglie con un solo anziano, a 21.767 euro in quelle in cui gli
anziani sono due o più. Il reddito mediano delle coppie con figli è pari a 33.512 euro, quello delle coppie senza figli è di 23.076 euro.

In presenza di figli minori, il reddito familiare è più basso. La differenza è evidente per le coppie con tre o più figli minori, che nel 50% dei casi possono contare su meno di 26.033 euro (2.169 euro al mese), contro un valore di 38.914 euro delle coppie con figli tutti maggiorenni. Fra le famiglie con figli, quelle in cui è presente un solo genitore presentano i redditi meno elevati: nel 2006, il 50% di queste famiglie ha potuto disporre infatti di meno di 24.349 euro (2.029 euro al mese).

Le famiglie monogenitore in cui vi è almeno un figlio minore hanno potuto contare su un reddito ancora più basso: la metà dei monogenitori con figli minori a carico ha percepito redditi non superiori a 1.637 euro mensili (19.639 euro l’anno).

Il reddito netto familiare è maggiore quanto più alto è il livello di istruzione del principale percettore. In caso di un laureato, il reddito mediano della famiglia è più che doppio rispetto al caso in cui il percettore ha la licenza elementare o nessun titolo di studio. Il 50% delle famiglie con principale npercettore laureato (situazione a cui, peraltro, si associa più spesso un maggior numero di percettori in famiglia) può contare su più di 40.147 euro l’anno (3.346 euro al mese). Nello stesso tempo, la metà delle famiglie in cui l’entrata principale proviene da una persona con un basso o nessun titolo di studio ha potuto disporre nel 2006 di un reddito non superiore a 14.787 euro (1.232 mensili).