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Burana: stanziati 80mila euro per la montagna


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Alla luce delle numerose segnalazioni ricevute dai Comuni dell’appennino, il Consorzio di Burana ha stanziato 80mila euro per far fronte alle prime e più immediate necessità nel novero degli ingenti danni causati dal maltempo. Le copiose e persistenti precipitazioni degli ultimi due mesi hanno infatti causato numerosissimi danni alle infrastrutture pubbliche di bonifica nel comprensorio di Burana, creando problemi alla circolazione e pericolo per diverse abitazioni private.


“Le nostre zone di montagna presentano gravi criticità – afferma il presidente del Burana Fausto Balboni – che sono acuite dalle condizioni meteo avverse, ma che richiederebbero interventi strutturali importanti. Abbiamo ricevuto richieste di intervento da parte dei Comuni della fascia collinare e montana per centinaia di migliaia di euro: Montecreto, Sestola, Fanano, Montese, Zocca, Guiglia, Fiumalbo, Pavullo, Castelvetro, Lizzano in Belvedere, sono solo alcuni del lungo elenco di Comuni che hanno riportato danni ingenti. Stiamo trasmettendo in questi giorni l’elenco alla Regione Emilia-Romagna e alle Province per ottenere i finanziamenti necessari al risanamento della situazione in essere, ma ci siamo fatti carico delle situazioni più gravi, per le quali non è possibile procrastinare un’azione correttiva, accedendo ai fondi consorziali”.

Il Consorzio di Burana, facendosi anche tramite nei confronti degli Enti locali per richiedere le occorrenti risorse finanziarie, ha allocato nei Comuni di Zocca, Montese, Fanano e Montecreto per ripristinare il corretto deflusso delle acque di diversi corsi d’acqua in corrispondenza di strade e abitazioni civili a rischio di allagamento e nel comune di Pavullo per il ripristino della funzionalità idraulica del ponticello di attraversamento sul Rio delle Salde, in località Africa.

Il direttore del Burana, Gianni Chiarelli, aggiunge: “abbiamo ricevuto oltre duecento richieste di intervento per opere di ripristino delle sedi stradali, consolidamento e realizzazione di nuove opere di difesa nei corsi d’acqua, sistemazione dei movimenti franosi, consolidamento pendici e ponti di attraversamento. Quando l’emergenza è all’ordine del giorno non si può più parlare di straordinarietà: nel nostro appennino assistiamo ad una situazione di forte dissesto idrogeologico aggravata da ogni evento meteo estremo come quelli registrati recentemente. In questi giorni si è levato un coro di voci: al paese necessita una politica di prevenzione e di investimenti strutturali importanti, non è possibile continuare semplicemente a riparare i danni con la logica di tamponare le emergenze”.