Home Attualita' Usa, Cipriani: ”Fiducioso su riapertura Rainbow Room al Rockefeller Center”

Usa, Cipriani: ”Fiducioso su riapertura Rainbow Room al Rockefeller Center”


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”Le crisi servono a rinnovarsi a pensare a cose nuove, e a guardare avanti. Perché, quando si sta bene la gente non pensa…”. E’ questa la ‘filosofia’ di Arrigo Cipriani che all’Adnkronos ci tiene poi a spiegare come sia andata davvero la vicenda della chiusura del ristorante aperto dieci anni fa, assieme al figlio Giuseppe, nella Rainbow Room al Rockefeller Center a New York.

”La vicenda risale al febbraio 2008, quando è scaduto il contratto di affitto, che allora era di 4,7 milioni di dollari. La proprietà (Tishman Speyer ndr) ci ha chiesto il doppio per rinnovarlo: una cifra esorbitante”. ”Per questo abbiamo chiesto un arbitrato che si è concluso con un pronunciamento a nostro favore il 30 dicembre scorso, l’importo previsto sarebbe di poco superiore ai 5 milioni di dollari – sottolinea Arrigo Cipriani – Ma, visto che poi è arrivata la crisi, non siamo più disponibili a pagare questo aumento ed abbiamo chiesto un affitto più equo – spiega il patron dell’Harry’s Bar – tanto più che la Rainbow Room sta per essere dichiarata monumento nazionale, e quindi non sarà più possibile affittarla ad uso uffici per banche e società finanziarie”.”D’altronde – continua il celebre ristoratore veneziano – non credo che di questi tempi grandi banche e società finanziarie abbiano tutte queste disponibilità per affitti dai costi elevati. Così – continua Arrigo Cipriani – adesso apriamo una trattativa diretta con il proprietario, e non è detto che invece di un aumento non ci possa essere una diminuzione dell’affitto stesso…”.”A New York – spiega Cipriani all’ADNKRONOS – abbiamo sette ristoranti. Un anno fa al rinnovo dell’affitto dell’Harry’s Bar sulla Quinta Strada mio figlio non voleva rinnovarlo, così il ristorante fu visitato da numerosi ristoratori, ma c’era la clausola di assumere i 130 dipendenti e nessun ristoratore accettò. Alla fine, il proprietario ci chiese quanto volevamo pagare: risposi ‘niente’. Così per i prossimi 20 anni siamo lì ad affitto zero. Negli Stati Uniti viene sempre riconosciuto il merito a chi lavora bene…”. E per questo, Cipriani non dispera di riuscire a strappare uno ‘sconto’ sul rinnovo dell’affitto del ristorante al Rockefeller Center. E poi, tornando alla chiusura del ristorante, il patron dell’Harry’s Bar ci tiene a spiegare, che si è fatta un po’ di confusione sulla stampa italiana, mentre i giornali Usa hanno spiegato correttamente la vicenda.”Abbiamo chiuso il grill da 80 posti, ma le altre attività che c’erano già prima del nostro arrivo arrivo dieci anni fa, continuano. Il grande lavoro per noi, infatti – osserva Cipriani – viene dai banchetti e dai matrimoni e dalle serate di beneficenza che continuano senza problemi, così come il brunch della domenica e le serate danzanti ogni venerdì. Il grill ed il bar erano una cosa in più”.Infine, Arrigo Cipriani tira un bilancio di questo ultimo periodo coinciso con la grande cisi finanziaria internazionale. ”Il Paese dove non si sente assolutamente è l’Inghilterra dove i nostri ristoranti continuano a pieno ritmo, negli Stati Uniti si registra un calo del 15-20 per cento, ma in Italia il calo è decisamente più consistente, attorno al 25-30 per cento. A Venezia siamo tornati indietro di 25 anni fa, quando non era ancora di moda e c’erano pochi turisti. Ma le crisi fanno bene, aiutano a rinnovarsi”, conclude fiducioso Arrigo Cipriani.

Fonte: Adnkronos