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Istat: crolla la produzione industriale a novembre


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Crolla la produzione industriale. A
novembre 2008 l’indice ha segnato una diminuzione del 12,3% rispetto a novembre 2007. Lo comunica l’Istat. Al netto degli effetti di calendario c’è stata una diminuzione, su base annua, del 9,7%: si tratta della diminuzione piu’ ampia dal gennaio 1991. Rispetto a ottobre 2008 il calo è stato del 2,3%.

Il calo tendenziale dell’indice corretto per i giorni lavorativi e’ il piu’ ampio da gennaio 1991. Variazioni negative si sono registrate per tutti i raggruppamenti principali di industrie: -12,5% per i beni strumentali, -12% per i beni intermedi, -10,2% per l’energia e -4,2% per i beni di consumo (-10,2% i beni durevoli, -2,8% i beni non durevoli). Anche nel confronto tra il periodo gennaio-novembre 2008 e lo stesso periodo dell’anno precedente, le variazioni sono risultate negative: -4,8% per i beni intermedi, -4,1% per i beni strumentali, -2,3% per i beni di consumo (-4,3% per i beni durevoli, -1,8% per i beni non durevoli) e -1% per l’energia. Gli indici destagionalizzati dei raggruppamenti principali di industrie hanno segnato una variazione nulla rispetto a ottobre 2008 per i beni di consumo (+0,8% i beni non durevoli, -3,9% i beni durevoli), mentre si sono verificate diminuzioni del 4,5% per i beni strumentali, del 3,9% per l’energia e del 2,8% per i beni intermedi.


L’analisi per settore di attivita’ segnala a novembre un’unica variazione tendenziale positiva, quella del settore delle industrie tessili e abbigliamento (+0,5%). Le diminuzioni tendenziali piu’ marcate hanno riguardato i settori dei mezzi di trasporto (-22,3%), della lavorazione di minerali non metalliferi (-13,9%), della gomma e materie plastiche (-13,8%) e dell’estrazione di minerali (-13,4%). Nel confronto tra i primi undici mesi dell’anno, si e’ registrato un aumento nel settore dell’energia elettrica, gas e acqua (+1,5%). Le diminuzioni piu’ ampie hanno interessato i comparti delle pelli e calzature (-9,8%), del legno e prodotti in legno (-9,4%), dell’estrazione di minerali (-8,9%) e della lavorazione di minerali non metalliferi (-6,9%).