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Ricerca sulla sostenibilità del sistema Modena

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Di fronte alla crisi economica, quali sono i punti di forza e di debolezza del sistema Modena? La risposta è contenuta in un’indagine sulla “Valutazione della sostenibilità della provincia di Modena” dove, attraverso l’analisi di 91 indicatori economici, ambientali e sociali, si fotografa lo stato di salute della società modenese.

La ricerca è stata prodotta dalla Provincia di Modena nell’ambito del percorso che porterà, nelle prossime settimane, all’approvazione del Ptcp (Piano territoriale di coordinamento provinciale) lo strumento che indica le strategie di sviluppo socioeconomico, l’uso del territorio e le protezioni ambientali nei prossimi anni.
L’indagine sarà presentata giovedì 15 gennaio nel corso di un incontro nella sala consiliare (ore 9,30-13) con la partecipazione del presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini, Maurizio Maletti, vice presidente della Provincia di Modena, Maurizio Torreggiani, presidente della Camera di commercio di Modena, Paolo Bosi dell’Università di Modena, Stefano Tibaldi, direttore dell’Arpa regionale, Eriuccio Nora, direttore area Programmazione della Provincia di Modena e Patrizia Benassi, dirigente del servizio Statistica della Provincia di Modena, che illustrerà i dati della ricerca.
«Emerge – spiega Maletti – che lo scenario economico modenese, così dinamico e aperto verso l’esterno, resta il nostro punto di forza, anche se occorre tenere conto che i dati disponibili si riferiscono a periodi precedenti allo scoppio della crisi; lo scenario sociale dimostra una buona tenuta e coesione, mentre sullo scenario ambientale registriamo qualche sofferenza in più su cui intervenire come previsto nel Ptcp dove per la prima volta poniamo un limite allo sfruttamento del territorio puntando su qualificazione e innovazione».
Nella ricerca, se ad una ipotetica “provincia ideale”, quella cioè che centra tutti i possibili obiettivi in termini di qualità della vita, si assegnano mille punti, Modena raggiunge i 553 punti, posizionandosi al 7° posto nella classifica delle province italiane (nella ricerca del 2005 si trovava al 12 posto).
Diversi indicatori sono gli stessi utilizzati nelle indagini sulla qualità della vita pubblicate dal Sole 24 ore e da Italia oggi, riferiti all’ultimo periodo disponibile, precedente l’attuale fase di crisi.

Redditi e salute ok. Troppi rifiuti e laureati in fuga
Nella ricerca della Provincia, nella particolare graduatoria dedicata allo scenario economico, Modena raggiunge il settimo posto in virtù soprattutto degli ottimi i risultati in termini di reddito e occupazione (i dati sono riferiti al triennio 2005-2007) ma anche per i servizi sociali offerti.
L’economia modenese è estremamente aperta verso l’estero, molto più della media regionale, con un’alta propensione all’export. Per quanto riguarda la dotazione stradale Modena risulta al 53° posto al di sotto delle media nazionale, analoga situazione per le ferrovie. Modena, inoltre, fa ancora fatica a trattenere i propri “cervelli” registrando un elevato tasso di emigrazione di laureati all’estero, e non riesce ad attirarne da altre province: l’attrattività di Modena per i laureati è tra le più basse del nord.

Nello scenario sociale la posizione scende al 19° posto. Modena risulta penalizzata in alcuni indicatori legati alla sicurezza come il numero dei delitti; l’indice di vecchiaia resta elevato, basso il tasso di matrimoni, ancora troppo alto il numero di incidenti stradali. Bene, invece, diversi indicatori legati allo stato di salute della popolazione, la spesa per spettacoli, la presenza di strutture culturali e ricreative e le infrastrutture dedicate all’istruzione.
Nello scenario ambientale, Modena si trova al 57° posto, a causa dell’elevato numero di autoveicoli, dell’alta produzione di rifiuti procapite, la forte presenza di allevamenti suinicoli e l’estensione delle superfici a rischio frana. Però anche qui Modena centra alcuni buoni risultati: nell’estensione dei terreni agricoli, i metri quadrati di verde per abitante (5° posto) e l’estensione delle piste ciclabili (2° posto).