La Federazione di Modena del PRC condivide e aderisce allo sciopero e alla manifestazione proclamata dalle organizzazioni sindacali per venerdì 16/1 contro la messa in liquidazione della Ceramica Iris e il licenziamento di oltre 750 lavoratori.
È positivo che la mobilitazione sia stata estesa anche a tutti i lavoratori degli stabilimenti reggiani che fanno riferimento a Romano Minozzi ma che non sono coinvolti da questo processo di dismissione. L’unità e la più ampia estensione della mobilitazione sono un elemento fondamentale per lanciare un messaggio molto chiaro: i danni della crisi non possono essere pagati dai lavoratori.
Appare infatti evidente che la ceramica Iris di fronte alla crisi semplicemente scappa abbandonando i lavoratori al proprio destino. Fa quello che stanno facendo tante altre imprese italiane: preferiscono fuggire con la cassa, con i lauti guadagni accumulati in un decennio di contenimento dei salari, di finanziariazzazione dell’economia, di precarizzazione del mercato del lavoro.
La decisione unilaterale di Romano Minozzi di mettere in liquidazione l’azienda per “non dissipare il patrimonio sociale”, come egli stesso afferma, è egoistica e inaccettabile. Il patrimonio di Minozzi è stato infatti costruito grazie al lavoro di centinaia di operai che, dopo anni di sacrifici, ora si pretende di abbandonare al loro destino incuranti delle loro condizioni economiche e sociali.
Noi non ci stiamo e per questo Rifondazione Comunista sarà al fianco dei lavoratori nella lotta per la difesa del posto di lavoro e sosterremo ogni forma di mobilitazione, a partire dallo sciopero di venerdì 16/1.
Stefano lugli – Segretario federazione PRC Modena
Giuseppe Cassetti – Segretario circolo PRC distretto ceramico