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‘Vita e miracoli di un commesso viaggiatore’ stasera al Carani


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Stasera, al Teatro Carani di Sassuolo, appuntamento Vito, un artista molto amato dal pubblico italiano che porterà in scena la nuova produzione di Nuova Scena – Arena del Sole – Teatro Stabile di Bologna intitolata Vita e miracoli di un commesso viaggiatore.

Ispirato idealmente al testo di Arthur Miller, Morte di un commesso viaggiatore, di cui riprende vagamente il titolo e il conflitto tra individuo e sistema sociale ed economico, lo spettacolo è una commedia originale scritta da Francesco Freyrie, che rappresenta la storia di una famiglia bolognese ossessionata dal denaro, dall’ansia di spendere e di “avere” in un periodo – siamo agli inizi degli anni Sessanta – di boom economico, «un periodo – spiega il regista Daniele Sala – in cui comincia a diventare importante dimostrare di “avere”, in cui si avverte forte il connubio tra essere e avere, per cui essere diventa avere».
Emblema della famiglia media dell’Italia di quegli anni, rivista e riletta sotto la luce di una comicità paradossale e iperbolica, in cui è possibile intravedere in controluce molti degli aspetti drammatici della società attuale, la famiglia Cavazza è combattuta tra il dramma del capofamiglia Severino, che non riesce a ingranare con il suo commercio e la smania della moglie Nadia che al contrario compra di tutto, salvo poi non usare nulla per paura che la merce si rovini.
Nei panni di Severino, Vito interpreta un piccolo commesso viaggiatore che in un’epoca in cui tutti fanno i soldi e in cui i soldi diventano il metro per computare la felicità, non riesce ad arricchirsi. In giro tra una bottega e l’altra a cui spera di poter vendere i suoi “stuzzicadenti multicolor”, “buoni anche per togliere i canditi dal panettone”, ogni sera torna a casa con i gusci vuoti dei suoi sogni sognati.
Ad aspettarlo la moglie Nadia – interpretata da Maria Pia Timo – che ha comprato il “frigorifero Fiat” – ma lo usa solo in inverno perché “d’estate si sforza troppo”– e una lavatrice che tiene incelophanata per paura che si usuri. Nadia compra di tutto indebitandosi con le cambiali, le “cagnone” che, come cani che abbaiano, arrivano di notte a svegliare Severino.

A risanare i buchi alla banca ci pensa il cognato, Scocchi – interpretato da Lorenzo Ansaloni – fratello di Nadia, anche lui impegnato nel commercio, nella vendita di granaglie, ma a differenza del cognato e della sorella, uomo oculato e saldamente piantato con i piedi per terra.
I fallimenti economici ben presto si trasformano in ambito familiare in conflitti e fallimenti sentimentali: il figlio di Severino, Giacomo – cui presta il volto Luca Poggi – un teddy boy da parrocchia, non parla più con il padre.
Perdutamente innamorato di una ragazza meridionale, dalla quale non viene corrisposto, partecipa al quiz televisivo Rischiatutto, su consiglio della madre – per la quale con i soldi si compra tutto, anche l’amore – ma perde e smetterà di parlare anche con la madre.

Quando tutto sembra ormai irrimediabilmente perduto, quando il fallimento totale della famiglia Cavazza sembra alle porte, Severino, che è un sognatore e un illusionista da baraccone riuscirà a sferzare l’ultimo colpo, vincente, trovando un modo originale per fare soldi. Un lieto fine che ricalca il tragico finale di Miller, trasferito però nei meccanismi della commedia. Sipario alle ore 21.

Biglietteria dalle 18 alle 20 – (0536.811084).