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Università: Master in “Cooperazione Internazionale e Disabilità”


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E’ pioniere in Italia nell’ambito della formazione post-laurea, il Master di I livello in “Cooperazione internazionale e disabilità” dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia che si propone di preparare esperti nell’elaborazione di progetti di cooperazione in ambito locale, nazionale ed internazionale nel settore della disabilità. Il master è una novità assoluta e per i contenuti della sua proposta didattica e la sua peculiarità ha ricevuto il sostegno e la collaborazione del Ministero degli Affari Esteri.

Al corso, che l’Ateneo modenese-reggiano terrà a battesimo venerdì 23 gennaio 2009 alle ore 16.00 presso l’Aula T01 del Centro Servizi Didattici della facoltà di Medicina e Chirurgia presso il Policlinico (Largo del Pozzo, 71) a Modena, hanno aderito una quarantina di professionisti, tra i quali una studentessa ipovedente.
La particolarità del corso risiede certamente nella sua scelta di abbinare la cooperazione alla disabilità, in un’azione piuttosto nuova che prende coscienza dei dati: oltre l’80% dei disabili al mondo – si calcola siano circa 650 milioni le persone con vari tipi di deficit – vivono nei Paesi in via di sviluppo, in particolar modo in quegli stati che hanno attraversato periodi di guerra, dove le vittime civili sono migliaia.
Il Programma della giornata di inaugurazione vedrà presenti oltre alle autorità accademiche, rappresentanti dell’amministrazione comunale e provinciale modenese coinvolte nell’ambito della cooperazione e della disabilità.
Il Master nasce tra l’altro in un periodo di forte fermento legato al tema delle pari opportunità per i cittadini con disabilità: il nostro Paese ha da poco sottoscritto la convenzione ONU sui diritti delle persone disabili e lo stesso Ateneo di Modena e Reggio Emilia si è fatto promotore della petizione “1millionfordisability”, in cui si chiede all’Unione Europea una strutturata legislazione che dia maggiori tutele ai ragazzi con handicap nel sistema accademico favorendone l’inserimento sociale.
Il Master cercherà di trasmettere ai suoi iscritti una visione a tuttotondo sulla realtà della cooperazione internazionale e della disabilità attraverso oltre 900 ore di lezione che toccheranno l’ambito medico, giuridico e pedagogico. Le normative, nazionali e internazionali, relative alla cooperazione, alla disabilità, nonché approfondimenti dal punto di vista psicologico e clinico delle varie forme di deficit saranno gli aspetti salienti toccati nella formazione dei partecipanti.

“La realtà della disabilità – ha spiegato la prof. ssa Elisabetta Genovese, Direttrice del Master in Cooperazione internazionale e disabilità dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – è molto diversa da Paese a Paese, perché sono diverse le condizioni di vita e sono diverse le normative che ogni Paese esprime in merito. Creare un master come Cooperazione e disabilità porta finalmente l’Italia al livello delle nazioni che hanno firmato la convenzione ONU, creando figure professionali, che ad oggi mancano nel nostro Paese, in grado di gestire progetti per i disabili”.
Associate alle 900 ore andranno ad aggiungersene altre 600 divise tra ore di studio autonomo e tirocinio che avranno luogo presso le maggiori ONG italiane presenti nei Paesi in via di sviluppo.
“L’intenzione – afferma il dott. Giacomo Guaraldi del Servizio Accoglienza studenti disabili dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – sarà di favorire il più possibile tirocini che prevedano periodi di soggiorni all’estero, sul campo, dove i ragazzi possano imparare a conoscere la realtà e le difficoltà della cooperazione”.
Tra i docenti, molti insegnanti dell’Ateneo modenese reggiano e altrettanti attivi in Atenei italiani ed esperti dell’Ufficio XIII del Ministero degli Affari Esteri che si occupa specificamente delle tematiche affrontate nel Master.