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Tre appuntamenti con la Scuola di Etica e Politica promossa da Telecitofono


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Tre appuntamenti con la Scuola di Etica e Politica “Giacomo Ulivi” promossa da Telecitofono. Una settimana in cui ci si confronterà dei pregiudizi e delle diversità con Guido Barbujani genetista dell’università di Ferrara, di lotta alla mafia con don Marcello Cozzi e di etica e politica con il filosofo Gianni Vattimo.

Guido Barbujani.
Primo appuntamento martedì 27 gennaio alla Gabella sarà protagonista Guido Barbujani che insegna Genetica all’Università di Ferrara e si occupa delle origini e dell’evoluzione della popolazione umana. Ha pubblicato i romanzi Dilettanti (Marsilio 1993), Dopoguerra (Sironi 2002), Questione di razza (Mondadori 2003) e il saggio scientifico L’invenzione delle razze (Bompiani 2006).Nel suo ultimo libro pubblicato per Laterza Barbujani spiega che in Italia non si può parlare di razze ma di razzismo. Nonostante studi approfonditi abbiano dimostrato da tempo che di razze umane ce n’è una sola, certi sentimenti non smettono di circolare. Siamo tutti parenti, discendenti dagli stessi antenati africani che hanno colonizzato in poche migliaia di anni tutto il pianeta. Niente razze, ma molte differenze, scritte un po’ nel nostro DNA. E moltissimo nella nostra cultura, nei tanti luoghi comuni dove andiamo a inciampare ogni giorno, nei pregiudizi che ci guidano attraverso le piccole e grandi vicende della vita e che ci portano a subire, dire, fare o semplicemente pensare cose razziste.

Marcello Cozzi.
Mercoledì 28 alle 21 sempre alla Gabella di via Roma sarà protagonista il prete antimafia, autore del libro “Quando la mafia non esiste. Malaffari e affari della mala in Basilicata”, continua ad essere invitato a raccontare la realtà lucana in assemblee pubbliche, aule universitarie e centri giovanili. Il suo osservatorio privilegiato (è il referente regionale dell’associazione “Libera. Nomi e numeri contro le mafie), e la sua esperienza decennale nel settore del disagio sociale in qualità di presidente di una Onlus, gli hanno consentito di avere un quadro ampio della società lucana. “Una società – come la definisce don Cozzi – fatta di gente onesta che si spezza la schiena ma anche di lati oscuri e poteri occulti”. Il prete lucano, fa riferimento ai tanti casi irrisolti che si sono verificati in Basilicata negli ultimi 25 anni. Dalla sparizione della studentessa potentina Elisa Claps, alla morte dei “fidanzatini di Policoro”. Dall’omicidio dell’autotrasportatore De Mare all’uccisione dell’imprenditore Di Lascio. Fatti, questi, ampiamente raccontati anche nel documentario “Libera nos a malo”: il lungometraggio prodotto da Libera per la regia di Fulvio Wetzl, che don Cozzi porta nelle sale che lo ospitano.

Gianni Vattimo.
Giovedì 29 gennaio alle 21 al cinema Cristallo di via Ferrari Bonini, l’associazione culturale Telecitofono in collaborazione con Arci nuova associazione offrirà una lezione su etica e politica alla nostra città.
Ad accompagnarci all’interno della lezione di Vattimo sarà lo scrittore Pier Giorgio Paterlini che nel 2006 ha curato la biografia del filosofo “Non essere Dio”.
Gianni Vattimo è nato nel 1936, a Torino, dove ha studiato e si è laureato in Filosofia; ha poi seguito due anni i corsi di H. G. Gadamer e K. Loewith all’università di Heidelberg, e ha studiato con Hans-Georg Gadamer e Luigi Pareyson. Dal 1964 insegna all’Università di Torino, nella quale è stato Preside, negli anni ’70, della Facoltà di Lettere e Filosofia. E’ stato “visiting professor” in alcune università americane (Yale, Los Angeles, New York University, State University of New York) e ha tenuto seminari e conferenze in varie università di tutto il mondo. Negli anni Cinquanta, insieme a Furio Colombo e Umberto Eco, ha lavorato ai programmi culturali della Rai-Tv, conducendo tra l’altro il programma settimanale politico-informativo “Orizzonte”. E’ membro dei comitati scientifici di varie riviste italiane e straniere; è socio corrispondente dell’Accademia delle Scienze di Torino. Ha diretto la “Rivista di Estetica”. Ha ricevuto lauree honoris causa da numerose università del mondo. E’ Grande ufficiale al merito della Repubblica italiana (1997). Attualmente è vicepresidente dell’Academía de la Latinidade.
Nelle sue opere, Vattimo ha proposto una interpretazione dell’ontologia ermeneutica contemporanea che ne accentua il legame positivo con il nichilismo, inteso come indebolimento delle categorie ontologiche tramandate dalla metafisica e criticate da Nietzsche e da Heidegger. Un tale indebolimento dell’essere, che non si attribuisce più caratteristiche forti ma si riconosce più legato al tempo, alla vita e alla morte, è la nozione guida per capire i tratti dell’esistenza dell’uomo nel mondo tardo moderno, e (nelle forme della secolarizzazione, del passaggio a regimi politici democratici, del pluralismo e della tolleranza) rappresenta anche il filo conduttore di ogni possibile emancipazione. Rimanendo fedele alla sua originaria ispirazione religioso-politica, ha sempre coltivato una filosofia attenta ai problemi della società. Il “pensiero debole”, che lo ha fatto conoscere in molti paesi, è una filosofia che pensa la storia dell’emancipazione umana come una progressiva riduzione della violenza e dei dogmatismi e che favorisce il superamento di quelle ingiustizie sociali che da questi derivano.

Il programma della Scuola di Etica e Politica può essere consultato sul sito Scuola di Etica e Politica, è possibile ricevere informazioni scrivendo una e-mail oppure contattando il numero 340.3807561.
Gli incontri sono ad ingresso gratuito, la Scuola è organizzata dall’associazione culturale Telecitofono, l’appuntamento con Gianni Vattimo è realizzato con la collaborazione di Arci cinema Cristallo.