Home Modena Ateneo: non sarà riproposta la laurea triennale in Scienze dell’Amministrazione

Ateneo: non sarà riproposta la laurea triennale in Scienze dell’Amministrazione


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Il Senato Accademico dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia ha completato in questi giorni l’esame degli ordinamenti didattici dei corsi di studio, adeguando la propria offerta formativa alle disposizioni contenute nel decreto Ministeriale 270 del 2004 e nei decreti attuativi successivi, tra cui il decreto Mussi dell’ottobre 2007.

La riforma degli ordinamenti didattici è stata seguita, a partire dal luglio 2008, da un intervento dei ministri Tremonti e Gelmini che hanno chiesto agli Atenei italiani un imponente sforzo di riduzione dei corsi di laurea entro il 2010, in linea con i pesanti tagli previsti per il prossimo triennio.
L’adeguamento al nuovo e complesso quadro normativo ha richiesto un preventivo e attento lavoro di analisi dell’attuale offerta formativa da parte del Nucleo di Valutazione, chiamato a dare un giudizio preciso e puntuale sulla capacità attrattiva dei corsi di laurea delle 12 Facoltà modenesi-reggiane.

L’Ateneo ha valutato la rispondenza di tutti i corsi di laurea ai requisiti quantitativi e qualitativi definiti dalla normativa vigente ed ha riconosciuto alla formazione magistrale un ruolo strategico prioritario, per le opportunità di differenziazione e qualificazione dell’offerta formativa che essa offre. La conclusione dei lavori ha prodotto un ridimensionamento consistente dei corsi di laurea dell’Ateneo, salvaguardando sempre le esperienze di didattica e di ricerca maturate, con l’intento di non disperdere il patrimonio di competenze che si sono consolidate in Ateneo. L’intervento sulle facoltà con sede a Modena è stato molto più consistente di quello riservato alle facoltà della sede reggiana, per offrire loro le opportunità di consolidamento che meritano, dato il prezioso contributo che in pochi anni hanno apportato allo sviluppo dell’Ateneo.

E questo è l’indirizzo che ha animato anche i lavori della Commissione, presieduta dal prof. Tommaso Minerva, Delegato del Rettore per la Didattica, chiamata a valutare le possibili soluzioni da dare all’offerta formativa riconducibile all’area di Scienze dell’Amministrazione, al di sotto dei requisiti minimi di docenza e della numerosità minima di studenti richiesta per il corso di laurea triennale in modalità didattica convenzionale (in presenza). Le ragioni per la costituzione della commissione erano del tutto evidenti: la mancata scelta di una linea di azione avrebbe comunque previsto l’intervento diretto del Ministero, intenzionato a non autorizzare l’attivazione di corsi di laurea ‘irrispettosi’ dei requisiti imposti per legge.

Il Senato Accademico – precisa il Rettore prof. Aldo Tomasi – doveva scegliere se i corsi a rischio, tra cui Scienze dell’Amministrazione, fossero da lasciare passivamente alla loro sorte e quindi alla non attivazione per decreto del Ministro, o se potessero essere rilanciati con un opportuno intervento progettuale, o se, ancora, fossero da mantenere per un altro anno inalterati, con il rinvio della decisione al prossimo Anno Accademico. Abbiamo ritenuto che la strategia migliore fosse quella di assumere sin da subito, e in modo deciso, l’iniziativa per evitare di lasciare nell’incertezza il corpo docente e gli studenti coinvolti. La scelta, ripeto condivisa da tutti, è stata quella di adeguarsi ai nuovi parametri e rilanciare con un progetto formativo scientifico-culturale che guarda alla qualità, sostenibile e rispondente alle peculiarità dei territori”.

L’esito dei lavori della Commissione, discusso e approvato dal Senato Accademico in due sedute consecutive, ha prodotto una soluzione alle criticità dell’area di Scienze dell’Amministrazione che garantisce stabilità e sostenibilità dell’offerta formativa nel tempo, il consolidamento delle competenze didattiche e di ricerca dell’area presso la sede reggiana e un rilancio di prestigio della sede di Reggio Emilia.
Gli studenti iscritti a Scienze dell’Amministrazione potranno completare il loro percorso formativo di base e, dal prossimo Anno Accademico, potranno continuare la loro formazione specialistica guardando ad una rinata laurea magistrale (biennale) interfacoltà che vede coinvolte le facoltà di Economia, Giurisprudenza e Scienze della Comunicazione e dell’Economia, proposta sia in modalità in presenza che a distanza (FAD), in Economia e Diritto per le Imprese e la Pubblica Amministrazione, che avrà sede a Reggio Emilia. Il progetto interfacoltà risponde all’obiettivo di rendere il biennio magistrale tra i principali collettori degli studenti che usciranno dai corsi di laurea triennali proposti dalle facoltà coinvolte. Proprio per la forte vocazione economico-giuridica offre inoltre potenzialità di reclutamento assai più ampie di quelle del corso di laurea triennale in Scienze dell’Amministrazione, collocato peraltro impropriamente nella facoltà di Scienze della Formazione, la prima a esprimere – unanimemente – il suo assenso al trasferimento dei corsi di laurea in altra sede.
Il nuovo progetto formativo garantirà conoscenze interdisciplinari, in particolare, giuridico-economiche, idonee a creare figure professionali di livello manageriale capaci di interpretare efficacemente il cambiamento e l’innovazione organizzativa tanto nelle imprese che nelle amministrazioni pubbliche e si articolerà in due curricula: Public Management e International Business and Law, prevedendo anche l’erogazione di alcuni insegnamenti in lingua inglese. La scelta dell’Ateneo ripercorre, d’altro canto, gli orientamenti delle principali università europee che rafforzano in modo sostanziale la formazione di secondo livello, garantendo l’opportuna formazione di base. Anche in Italia i corsi di laurea triennali attingono a un bacino quasi esclusivamente locale; sono le lauree magistrali a generare mobilità tra gli studenti e differenziazione degli Atenei.

Abbiamo progettato il rilancio – continua il Rettore prof. Aldo Tomasi – avendo sempre presenti le richieste delle Istituzioni reggiane, che si sono ripetutamente opposte alla necessità di una quinta facoltà di Scienze Politiche di cui Scienze dell’Amministrazione avrebbe dovuto costituire il nucleo d’origine. La nostra proposta, dunque, muove dall’intento di valorizzare a pieno il contributo critico delle Istituzioni locali reggiane e di finalizzare al meglio l’attività ed il lavoro didattico e di ricerca di tutti i docenti che hanno avviato e consolidato l’area disciplinare di Scienze dell’Amministrazione”.

Per questo contestualmente si sta valutando il progetto di attivare all’interno della facoltà di Scienze della Comunicazione e dell’Economia un indirizzo nell’ambito delle discipline giuridico-economiche per la Pubblica Amministrazione, che intercetti i nuovi studenti interessati, estendendo così ulteriormente la base di reclutamento della nuova laurea magistrale.
Questa è un’ulteriore conferma che il corpo docente della sede di Reggio Emilia – aggiunge il Pro Rettore prof. Luigi Grasselli – ha sempre lavorato nell’intenzione di recepire le istanze delle Istituzioni locali e di sviluppare l’attività didattica e di ricerca che si è consolidata sul territorio. E nella ri-progettazione dell’offerta formativa rimane alta l’attenzione nei confronti di tutti gli altri protagonisti, tra cui la facoltà di Scienze della Formazione alla quale dovranno essere dedicate nuove risorse per il nascituro corso di Scienze della Formazione Primaria. Reggio Emilia non sarà in alcun modo penalizzata; potrà contare su un rafforzato flusso di nuove matricole e nuovi iscritti e sulla costante disponibilità al dialogo dell’Università”.

La sede d’Ateneo di Reggio Emilia, dunque, alla conclusione di questo complesso lavoro di ri-progettazione della propria offerta formativa da parte del Senato Accademico si troverà con un complesso di attività didattiche e, soprattutto, di potenzialità di crescita della popolazione studentesca e della ricerca rafforzate sia per quanto riguarda l’apporto delle lauree triennali che delle lauree magistrali, nonché della formazione post-laurea.

Io credo che la città di Reggio Emilia, così sensibile ai temi del rinnovamento culturale e dell’innovazione – conclude il Rettore prof. Aldo Tomasi – non potrà che interpretare correttamente gli sforzi dell’Ateneo, al di là di qualche recente incomprensione. L’Ateneo, sotto la mia costante supervisione, senza registi occulti e senza mai abbandonare i tavoli di concertazione istituzionali, ha fatto scelte progettuali improntate allo sviluppo dimensionale e qualitativo della sede reggiana che, a oggi, in nessuna delle quattro facoltà vede, numeri alla mano, docenti in fuga. Tutti i Presidi dell’Ateneo hanno lavorato con dedizione e competenza nelle opportune sedi istituzionali e hanno avviato, non senza fatica, un consapevole processo di riorganizzazione dell’offerta formativa. Il risultato per l’area di Scienze dell’Amministrazione è una laurea magistrale rinnovata e ampliata negli obiettivi formativi, offerta in modalità convenzionale e teledidattica, con un elevato potenziale di attrattività ed il rafforzamento delle lauree triennali che ne alimenteranno l’accesso”.